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LOMBROSO Cesare

Cesare Lombroso (Verona 1835 – Torino 1909) frequentò intensamente Torino, città nella quale divenne professore di Medicina Legale e Igiene Pubblica nel 1876, dopo aver pubblicato L’uomo delinquente. 
Qui stabilì il celebre laboratorio criminale nel convento di San Francesco di Paola e fondò la raccolta – oggi Museo Lombroso presso l’Università di Torino – dove anni più tardi furono esposti anche reperti controversi come il cranio di Giuseppe Villella.
Il suo legame con il Piemonte si manifestò sin da giovane: durante gli anni di formazione, trascorse periodi presso parenti piemontesi che influenzarono il suo approccio razionalista, e partecipò come medico nell’esercito regio dei Savoia. In effetti, lo stesso Lombroso faceva spesso riferimento al Piemonte nei suoi scritti: in uno studio sui furti dichiarava con orgoglio il “primato” piemontese nel crimine tecnico e pianificato.
Torino divenne quindi non solo il luogo dove insegnò ed operò, ma anche la culla delle sue teorie: qui nacque l’idea che il crimine potesse essere “letto” sul volto e nel corpo, e proprio a Torino si configurò la fisionomia “dell’uomo delinquente”.