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TORINO. Il “fotografo delle dive” conquista la Mole Antonelliana con una grande mostra.
(9/03/26) Il mondo fotografico di Angelo Frontoni è protagonista di una mostra piena di volti noti. Le dive del secondo Novecento italiano sono state le sue muse: da Claudia Cardinale a Ilona Staller, passando per le Gemelle Kessler, recentemente scomparse.
Patty Pravo immortalata accanto ad uno squalo: è l’immagine guida della mostra “Pazza idea. Oltre il ’68: icone pop nelle fotografie di Angelo Frontoni” che ripercorre il lavoro del fotografo romano (1929 – 2002), in particolare quello legato ad attrici e attori del cinema. Il periodo preso in esame va dal 1968 al 1989 e valorizza una parte dell’immenso Archivio Frontoni: circa 546 mila scatti analogici, acquisiti nel 2004 dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e dalla Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
La valorizzazione degli archivi fotografici
“Patty Pravo è una delle tante icone di quegli anni fotografate da Frontoni e nessuno francamente si ricordava che si fosse prestata per il lancio in Italia del film Lo squalo: una delle sorprese che riserva il lavoro sugli archivi; un’attività forse meno conosciuta che il Museo Nazionale del Cinema porta avanti da sempre; ora cerchiamo di valorizzare questa ricerca con mostre di nostra produzione”, spiega Carlo Chatrian, direttore del museo torinese. Presentando l’esposizione, il presidente del Museo Nazionale del Cinema, Enzo Ghigo, ha voluto sottolineare che l’istituzione torinese conserva nei suoi archivi circa due milioni di fotografie e nella propria mission ha anche la tutela del materiale fotografico oltre che di quello cinematografico.
Angelo Frontoni: lo stile di un’epoca di cambiamento
La mostra allestita alla Mole Antonelliana, curata da Chatrian con Roberta Basano e Elena Boux, espone lungo la Rampa Elicoidale 200 fotografie di attori, attrici, cantanti, modelle, tutti protagonisti di due decenni di grandi trasformazioni sociali e politiche: gli anni ’70 e gli anni ‘80. Ci sono Jane Fonda e Brigitte Bardot, Jane Birkin e Claudia Cardinale, Fabio Testi e Ringo Starr, Elsa Martinelli e Marisa Mell, Ilona Staller e Moana Pozzi, Edwige Fenech e le sorelle Kessler, Loredana Berté, Ornella Vanoni, Raffaella Carrà, con un’attenzione particolare per Patty Pravo. Una delle tante icone pop fotografate da Frontoni, con il suo tipico stile barocco e ipercolorato, frequentando i set cinematografici, i locali simbolo dell’epoca come il Piper di Roma o invitando le dive nella sua villa di Zagarolo. “Oggi, per via di una diversa sensibilità, sarebbe impossibile realizzare questi scatti”, sottolinea la curatrice Roberta Basano, “ma è giusto far emergere che il fotografo non ha mai uno sguardo voyeristico, ma piuttosto una grande complicità ed empatia con le donne ritratte, di alcune delle quali fu amico personale, come nel caso di Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale o Sophia Loren”.
L’allestimento della mostra alla Mole Antonelliana
Il visitatore è accolto nell’Aula del Tempio, dove parte il percorso espositivo, da tre schermi giganti in tripolina posizionati a 18 metri di altezza intorno all’ascensore panoramico. Qui prendono vita alcuni dei ritratti in mostra che sembrano fluttuare nella cupola della Mole Antonelliana, in dialogo con i grandi schermi che contemporaneamente propongono un montaggio di film che vedono protagonisti gli artisti ritratti. Angelo Frontoni, con il suo inconfondibile stile, in alcuni casi ai limiti dell’eccesso, ha ritratto e collaborato con star del cinema, della TV e della moda, fra cui Valentino e Armani. I suoi scatti trovano spazio su testate come Stern, Paris Match, Sunday Times, Photo e persino Playboy americano, per non parlare dell’edizione italiana di Playman che in quegli anni raggiunge tirature di centinaia di migliaia di copie. La seduzione si fonde con l’ironia, come nelle ultime cappelle, piccoli spazi protetti al termine della rampa elicoidale. C’è quella dedicata ai nudi maschili di Mal dei Primitives, Jean Sorel, Helmut Berger e quella dove sono protagoniste Ilona Staller e Moana Pozzi, simboli dei desideri e delle fantasie di tutta una generazione, ma anche parte attiva della storia dello spettacolo di quegli anni.
Corpi maschili e femminili nell’obiettivo di Angelo Frontoni
Le fotografie, riprodotte digitalmente da diapositive originali nei formati 35mm, 6×6 e 6×9 cm, si presentano come istantanee vive e attuali, capaci ancora oggi di interrogare lo sguardo contemporaneo. La mostra non si limita a raccontare un’epoca, ma vuole anche creare un dialogo su temi quale l’identità di genere, la provocazione, la trasgressione e l’esposizione del proprio corpo, una sorta di ponte tra le nuove generazioni e chi ha vissuto quegli anni, invitando a riflettere su ciò che resta e su come lo sguardo di epoche diverse possa trasformare la percezione dello stesso soggetto. “Il corpo è al centro dell’opera di Frontoni: velato, esposto, provocatorio e racconta un’epoca ma allo stesso tempo interroga il nostro presente” aggiunge Chatrian.
La colonna sonora della mostra alla Mole Antonelliana
La musica è parte importante di quel periodo, in particolare il rock e il pop nelle loro varie declinazioni, e lo è stata anche nel lavoro di Frontoni. Per sottolineare questo aspetto, la mostra è accompagnata da una playlist di musica internazionale scaricabile da Spotify, con brani selezionati che accompagnano il visitatore e contribuiscono a un’immersione totale nel mondo di quegli anni. All’esterno del museo, sulla cancellata storica della Mole Antonelliana, sono stati allestiti quattro pannelli a specchio a disposizione dei passanti per scattarsi dei selfie con alcuni dei personaggi in mostra: Jane Fonda, le gemelle Kessler, Edwige Fenech e Raffaella Carrà.
Autore: Dario Bragaglia
Fonte: www.artribune.com 24 nov 2025
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