VALSESIA (VC). I Walser
I Walser piemontesi continuano a mantenere viva la loro identità culturale, pur adattandosi alla modernità. L’orgoglio per le tradizioni e la cultura montanara si riflette in molte delle loro attività quotidiane e nelle celebrazioni, che contribuiscono a preservare il loro patrimonio unico.
I Walser sono una popolazione di origine germanica che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. In Piemonte, la presenza walser è concentrata nelle valli del Monte Rosa (in Valsesia e nell’Ossola), ma sono presenti anche in Valle d’Aosta (Valle di Gressoney e Valle di Ayas). Questi gruppi emigrarono per motivi di ricerca di terre più fertili e condizioni di vita migliori. Mantengono ancora oggi una lingua germanica, il “Walser”, che conserva tratti del tedesco medievale.
Le case walser, in Piemonte, sono uno degli aspetti più distintivi della loro cultura e tradizione. Queste abitazioni, costruite principalmente in pietra e legno, sono perfettamente adattate al clima montano, rigido ed umido. Queste case hanno pareti spesse in pietra, che aiutano a mantenere il calore all’interno durante l’inverno, e sono dotate di tetti molto inclinati, che permettono alla neve di scivolare via facilmente senza accumularsi. I tetti sono spesso ricoperti da lastre di pietra o scandole di legno, che proteggono l’edificio dalle intemperie. Le finestre sono piccole, per limitare la dispersione del calore, e le porte, di solito molto basse, servono a proteggere ulteriormente dal freddo e dal vento. L’interno delle case walser era organizzato in modo molto pratico: al piano superiore si trovava la zona giorno, dove si svolgevano le attività quotidiane, come cucinare, mentre il piano terra ospitava gli animali, in particolare durante l’inverno, per proteggerli dal freddo. Ogni famiglia aveva un focolare centrale, che forniva il calore necessario per tutto l’ambiente, ogni edificio era comunque costruito lontano dal percorso naturale delle possibili valanghe o dei torrenti in piena.
I costumi Walser sono legati strettamente al loro stile di vita montanaro. Le donne indossano abiti con gonne lunghe e camicie ricamate, mentre gli uomini portano pantaloni in pelle, giacche robuste e cappelli tipici, spesso con decorazioni floreali o in feltro. Durante le festività o le occasioni speciali, i walser indossano abiti più elaborati, con ricami e decorazioni che riflettono la cultura alpina.
La musica è un altro elemento distintivo della tradizione walser. Il jodel, un canto tipico delle montagne, è ancora una parte importante della loro cultura, spesso accompagnato da musiche tradizionali suonati con strumenti come la fisarmonica. Il jodel non è solo un’espressione musicale, ma anche un mezzo per comunicare tra le valli, specialmente durante le fiere o le manifestazioni all’aperto.
La cucina walser è rustica e si basa su ingredienti locali, come polenta, formaggi, burro, carne e patate. Un piatto tipico è la polenta concia, con burro fuso e formaggio oppure la tometta, un formaggio fresco e morbido, è un altro degli alimenti caratteristico. La carne di montone o di capra è molto comune, così come i piatti a base di erbe locali.
I Walser erano anche artigiani abili, specializzati in diverse forme di lavorazione del legno e della pietra, attività che rispecchiavano la vita quotidiana e la necessità di adattarsi all’ambiente montano. Oltre alla costruzione di case e fienili, i walser realizzavano utensili da lavoro, come cesti, attrezzi agricoli, ed oggetti di uso comune.
Le tradizioni religiose sono un altro pilastro della cultura walser. La fede cattolica è molto radicata nella comunità, e le feste religiose sono importanti occasioni di incontro, come la festa della Madonna del Carmine a Gressoney. La religiosità si manifesta anche nelle piccole cappelle che si trovano spesso nei villaggi, dove i walser si riuniscono per pregare.
I Walser hanno anche una profonda connessione con la natura e le montagne, che rappresentano non solo il loro ambiente di vita ma anche un simbolo di resistenza e di indipendenza. Le tradizioni legate alla gestione dei pascoli, come la transumanza, sono ancora oggi praticate in alcune valli, con gli abitanti che spostano il bestiame tra i pascoli estivi e quelli invernali.
Insieme al Rosario Fiorito, la storica processione tra le montagne che si svolge ogni prima domenica di ottobre, le comunità Walser hanno mantenuto la tradizionale “festa delle genti Walser”: ogni tre anni, infatti, tutte le comunità alpine si radunano insieme, ospitate a turno in una diversa colonia.
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