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TORINO. Officine Grandi Riparazioni (OGR)

Vista aerea del complesso H

Stato attuale della facciata
Foto storica
Punto di forza

Le Officine Grandi Riparazioni di Torino (OGR Torino) sono un complesso industriale di fine Ottocento situato a Torino.
Per un secolo, tra la fine dell’Ottocento e i primi anni Novanta, le officine hanno rappresentato un’eccellenza nel campo della manutenzione di locomotive, automotrici e vagoni ferroviari.

Le OGR Officine Grandi Riparazioni sono le più antiche officine ferroviarie italiane, costruite a Torino intorno alla metà dell’Ottocento. In quegli stessi anni, infatti, vennero realizzate le due linee ferroviarie che collegavano il capoluogo piemontese sia a Genova che a Novara. Quindi erano state create due officine: una nella zona di Porta Nuova una in quella di Porta Susa.
Con la crescita demografica, queste aree però, erano sempre più centrali ed abitate creando diversi inconvenienti alle due realtà industriali. Per questi motivi e per l’accresciuta necessità di spazio dovuta all’aumento della produzione, si decise di spostare gli impianti riunendo al tempo stesso le due officine in un’unica struttura. Si scelse quindi una zona lontano dal centro cittadino, ma alla fine dell’Ottocento, quando le OGR entrarono in funzione, nel 1895, risultava già circondata dalle case. La struttura si presenta in muratura con decorazioni in mattoni e qui avvenivano le grandi riparazioni di locomotive si a vapore che elettriche.
Una struttura dalle grandi dimensioni se si pensa che solo la sala di montaggio è di 130,52 per 139,8 metri. Una parte del complesso ha la forma ad H ed è quello che oggi viene indicato come OGR.
Persa la loro funzione produttiva, le strutture delle OGR, vengono chiuse negli anni ’90 del 1900. Lasciate all’abbandono e al degrado, si pensa addirittura all’abbattimento completo delle stesse. Una soluzione valutata anche considerando lo stato fatiscente in cui versavano le strutture, colpite, oltretutto, da devastanti bombardamenti nel 1942 e 1944. Le officine riportarono gravissimi danni: la maggior parte dei padiglioni e dei magazzini furono distrutti da bombe dirompenti ed incendiarie.
Dunque, dopo un secolo di attività, negli anni ’90 gli impianti delle OGR, sono stati dismessi e sull’intera area è calato il sipario dell’oblio.
Il sonno si è interrotto, per breve tempo, nel 2011, quando, dopo una sommaria risistemazione, hanno ospitato la mostra “Fare gli Italiani” e alcuni eventi legati alle celebrazioni per il cento cinquantenario dell’unità d’Italia.
Poi, di nuovo il silenzio. Era necessario un restauro imponente. Ci pensa la Fondazione CRT che acquista l’edificio a forma di H di circa 20.000 mq e 16 metri di altezza, gli uffici e le aree scoperte e, tramite la Società OGR-CRT, ne avvia la riqualificazione funzionale e strutturale.
Con un investimento di cento milioni di euro, i lavori iniziano nel 2014 ed inaugurato il 30 settembre 2017 con una grande rassegna musicale. L’evento dal nome evocativo, ”Big Bang”, apre finalmente al pubblico i nuovi spazi delle OGR restaurate e pronte alla rinascita. I lavori di ristrutturazione hanno posto particolare attenzione ad integrare soluzioni ad alto contenuto tecnologico, sostenibilità ambientale, salvaguardia del valore storico, flessibilità degli spazi ed accessibilità.
Alla fine si è dato vita ad un centro di sperimentazione e produzione di contemporaneità in continua trasformazione e dialogo con i protagonisti dell’arte e dell’innovazione a livello globale.

Data compilazione scheda: 19 giugno 2024
A cura di A.P.
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