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BARENGO (NO). Il Castello

Punto di forza

Per chi percorre la strada provinciale che da Proh conduce a Borgomanero o che da Momo collega a Fara, il castello di Barengo non può certo passare inosservato: dominando un abitato dal sapore antico disteso fra il pendio boschivo di una dolce collina ed una pianura di pioppi e risaie.
Il castello è proprietà privata, perciò visibile solo dall’esterno.

Una datazione precisa riferita alla fondazione del castello di Barengo non è sino ad ora comprovata da nessuna testimonianza certa; la prima indicazione documentaria attestante la presenza di un castrum risale solo al Trecento, epoca di grandi trasformazioni anche per il centro abitato: situato sino al XII secolo sulla sponda orientale dell’Agogna ed insediatosi successivamente intorno alla chiesa cimiteriale di Santa Maria per ragioni non ancora del tutto chiare, assunse in questo periodo la sua attuale ubicazione cercando sicurezza a ridosso delle mura fortilizie, che resistettero all’incendio ed al saccheggio del 1358 seguito agli scontri tra le milizie armate di Galeazzo II Visconti e le truppe del marchese Giovanni di Monferrato .

Se alcuni storici attribuiscono la fondazione della fortezza originaria alla famiglia novarese Cavallazzi al principio del XV secolo, altri fanno risalire la sua edificazione al periodo in cui il paese era dominato da due famiglie di vassalli capitaneali  del vescovo di Novara, i Cattaneo da Momo, per il ramo detto da Barengo, ed i Tornielli ; a questi ultimi, ed in particolare ai discendenti di Zanardo, che ebbero fortuna esercitando la professione di milites negli eserciti ducali di Filippo Maria Visconti , viene appunto ricollegata la costruzione del castello documentata da manoscritti che attestano anche la presenza di un fossatum castri.

L’antica fortezza, molto più vasta della attuale rocca, racchiudeva le residenze del feudatario e dei suoi consanguinei: qui nacque infatti, attorno al 1440 il beato Pagano Tornielli, figlio del cittadino di Novara, Agostino, anch’egli capitano di ventura visconteo.

Attorno al 1480 morì Giovanni Tornielli, il feudatario del luogo, a cui si deve anche l’inizio della costruzione del castello di Briona; ereditò il suo vasto patrimonio il figlio Melchiorre, che ottenuta da Giovanni Galeazzo Maria Sforza  la riconferma dei feudi secondo il contenuto dell’investitura del 1449, concluse l’edificazione delle fortezze, che in quel periodo dovevano costituire due stupendi esemplari di architettura militare del Quattrocento.

Ai lavori di costruzione sovraintese Giovanni Bagnazio di Rasco, fedele servitore e uomo d’arme che il feudatario ricompensò per il servizio a lungo prestato assegnandogli una casa ubicata nel paese.

Realizzata quasi interamente in laterizio, all’epoca la fortezza era fondata su un impianto a trapezio irregolare con corte centrale munito di due torri angolari – oggi perdute – lungo il lato verso ponente, di cui la maggiore ubicata a sud-ovest; l’ingresso principale era invece originariamente localizzato a nord-est, lungo la testata d’angolo che ha conservato una parte dell’antica torretta cilindrica posta in aggetto ed un tratto di mura merlate; vi si accedeva attraverso un ponte levatoio con doppie caditoie chiuso da saracinesca lignea.

Alla fine del XVII secolo, Enrico e Giambattista Tornielli di Lorena divennero gli unici feudatari del castello.

Nel 1730, il figlio di Enrico, non avendo eredi diretti, ottenne dall’imperatore Carlo VI il permesso di porre all’incanto il feudo ed i rispettivi diritti di dazio, che vennero ceduti alla comunità rurale del paese, che riuscì così a liberarsi definitivamente dalla soggezione feudale.

Nel 1803 la famiglia Botta acquistò ciò che rimaneva dell’antico castello ormai in gravi condizioni di degrado.

Nel 1849 la proprietà passò poi ai Mazza, che fecero eseguire nella rocca considerevoli lavori di ricostruzione manomettendo la conformazione dell’impianto originario.

Intorno al 1920, la rocca e la sua tenuta passarono al conte Gaudenzio Tornielli di Borgolavezzaro, che fece ricostruire il complesso secondo canoni stilistici neomedioevali.

Successivamente il castello passò in proprietà alla famiglia Boroli, attuali proprietari del castello.

Al complesso del castello appartiene anche il palazzo-villa che sorge alla base della rocca, di fianco alla chiesa parrocchiale, che fu un tempo dimora del ramo cadetto dei Tornielli. L’edificio ha forma rettangolare, diviso su tre piani e solai, con ampio cortile centrale. Sul lato orientale si trova un loggiato formato da tre campate mentre all’angolo sud-est si trova una piccola torre colombaia.
L’aspetto attuale è dovuto principalmente agli interventi di restauro settecenteschi.

Indirizzo: Via Duca d’Aosta 8 – Barengo (NO)

Data compilazione scheda: 14 ottobre 2025
A cura di A. P.
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