PONT CANAVESE (To)
Pont Canavese conserva ancora oggi torri medievali, chiese secolari e tracce di un passato ricco di battaglie, commerci e tradizioni.
L’insediamento di Pont Canavese sorge tra le valli dell’Orco e Soana e sono la porta d’ingresso al versante canavesano del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Pont Canavese, che si trova a 450 mt. sul livello del mare, con i suoi 4000 abitanti è la cittadina più importante delle due valli; appartiene all’area francoprovenzale che interessa Francia orientale, Svizzera romanda e Piemonte alpino.
In Val Soana il patois è ancora vitale; in Val Orco sopravvive soprattutto tra gli anziani.
Il legame con ponti, acque e valichi compare nello stemma comunale (1935) che mostra un ponte a due arcate su rocce verdi, in campo azzurro.
Le prime testimonianze della presenza umana risalgono verso il 3.500 a.C. attraverso reperti di asce levigate, macine e ceramiche.
Durante l’età celtica i Salassi chiamano l’area Rondilitegna, “passaggio a due valli” e durante l’occupazione romana, divenne “Ad duos pontes” per i ponti sui due torrenti.
Il periodo medievale fu segnato dalle discordie tra le famiglie dei San Martino e dei Valperga che, rivendicando la supposta comune discendenza dal celebre Re Arduino, si contendevano la gestione dei territori. Il conflitto raggiunse il culmine nel corso del Trecento, sfociando nel conflitto per l’egemonia politico-militare conosciuto tra gli storici come “Guerra del Canavese”.
Le antiche fortificazioni di Pont vennero seriamente danneggiate nel corso dei secoli durante la guerra del Canavese, sia in occasione delle rivolte popolari note come “Tuchinaggio” la cui causa principale fu l’insofferenza dei locali verso l’eccessivo potere dei feudatari e nel XVI secolo l’imperversare della guerra tra il regno di Francia e l’impero di Carlo V che aveva trascinato il ducato di Savoia in numerosi episodi bellici.
Del periodo Medievale rimangono:
La torre Ferranda, che si eleva sull’affioramento roccioso alle spalle della chiesa di San Costanzo, in posizione dominante su quel che resta del ricetto di Pont, affiancata dalle vestigia di un edificio fortificato, ricostruito a più riprese e recante tracce di merlatura.
La torre Tellaria, che è la principale struttura superstite dell’antico castrum Thelarii, appartenuto ai San Martino, sorge su un poggio all’ingresso della valle dell’Orco, di cui era postazione di controllo e difesa, abitata da una guarnigione di soldati e circondata da un gruppo di casupole, di artigiani e contadini al servizio del castrum, pronti a cercare riparo all’interno della cinta muraria in caso di attacco.
Oltre alle torri, rimane la preziosa testimonianza del tessuto urbano medievale nell’odierna via Caviglione, tipico modello di strada mercantile medievale che presenta un andamento tortuoso, nato dall’esigenza di assicurare una protezione dai soffi della “bisa”, il gelido vento proveniente dalle valli.
L’ampiezza molto ridotta della strada è dovuta all’edificazione del sottoportico in muratura realizzato nel Quattrocento, in sostituzione dei precedenti ripari porticati in legno
La sequenza continua dei portici di via Caviglione appare interrotta soltanto da uno spiazzo su cui si affaccia la chiesa di San Francesco, originaria del XV secolo, ma ricostruita nei due secoli successivi come chiesa conventuale francescana. Notevoli sono la pieve di Santa Maria in Doblazio e la chiesa di San Costanzo. XVII–XVIII sec
A livello geologico il territorio è ricco di litotipi e metalli da cui si estraggono marmo e gneiss, oltre a oro, argento, rame e piombo.
Con l’avvio dell’epoca industriale, grazie ad imprenditori svizzeri e francesi, Pont sviluppò un profilo proto-industriale con imprese tessili e meccaniche a cui seguì la linea Settimo–Rivarolo, avviata come ippovia nel 1866. Successivamente la linea fu estesa fino a Castellamonte a cui seguì nel 1906 la diramazione fino a Pont Canavese facilitando l’accesso al borgo ed alle valli.
FIERE
Le fiere di San Matteo (20-21 settembre) e San Luca (18 ottobre), sono celebri fin dal Medioevo quando arrivavano mercanti dalla Savoia, dal Genovesato, dall’Alessandrino e dal Biellese.
CURIOSITA’
Madama Rua è la misteriosa Masca ovvero strega, che abitava la torre Tellaria. Si narra mangiasse i bambini e che, per non lasciarsi catturare dagli abitanti di Pont, si trasformò in corvo. Le narrazioni locali includono gnomi e creature legate alla terra, spesso connesse a tesori o magia come il benevolo Cugnet e il dispettoso Furicc.
Nel 1939 emersero cunicoli durante lavori dell’acquedotto. La tradizione racconta che le due torri sarebbero state collegate da passaggi sotterranei, che dovevano servire per far fuggire i soldati e gli abitanti del borgo verso le montagne o la pianura in caso di incursione di soldataglie o briganti.
TRANSUMANZA è la discesa stagionale delle mandrie che tornano dall’alpeggio. Ogni anno si festeggia ai primi di ottobre con eventi e degustazioni di piatti tipici e formaggi.
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