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TORINO. Cascina La Generala

Vista dell’ingresso

Particolare della placca descrittiva
Carlo Gerolamo Re, disegno dei terreni della Baronia della Generala 1674, Archivio storico della città di Torino
Riformatorio Governativo Generala Cartolina inizio Novecento
Punto di forza

Antico edificio ad uso agricolo, divenne nell’Ottocento un istituto correzionale per minori, in cui i giovani detenuti si esercitavano nel lavoro dei campi.

La tenuta venne comprata nel 1649 da Giovan Battista Truchi e, affinché potesse costituirsi come un vero e proprio feudo, fu smembrata dal territorio di Torino ed esentata dalle imposte.
Il Truchi, nominato nel 1673 barone della Generala dal duca Carlo Emanuele II, iniziò la costruzione della villa, facendo riadattare anche diverse cascine del luogo.
Prima del 1801 la vecchia cascina passò in mano all’ospedale di San Giovanni ed entro il 1817 risulta trasformata in ospedale militare, poi in ricovero per affetti da malattie contagiose e, verso il 1818 l’edificio divenne sede di un grande laboratorio per la lavorazione dell’indaco indiano.
La Generala venne poi adattata a ricovero per donne di malaffare ed in seguito, ristrutturata per divenire un istituto correzionale per minori creato in base alla riforma carceraria del 1839, voluta da re Carlo Alberto.
Nel 1935 il carcere minorile fu dedicato al sacerdote ed educatore Ferrante Aporti.
Attualmente l’edificio risulta in buono stato di conservazione e, nonostante le numerose demolizioni effettuate nel corso degli anni, il prospetto principale presenta ancora i caratteri degli interventi settecenteschi.

Data compilazione scheda: 17 dicembre 2024
A cura di A.P.
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