VARALLO (VC). Chiesa di Santa Maria delle Grazie
La chiesa di Santa Maria delle Grazie è considerata il prologo e la sintesi dell’esperienza al Sacro Monte di Varallo.
Tra i 1486 e il 1493 in luogo di una piccola cappella poco fuori il centro urbano sorse una delle chiese più importanti di Varallo. Voluta dal frate francescano Bernardino Caimi, essa fu costruita in semplici forme tardo gotiche. Nel 1931 Papa Pio XI elevò la chiesa alla dignità di basilica minore.
All’interno si conserva una delle opere più ricercate della Valsesia: la grande “Parete Gaudenziana” un tramezzo affrescato da Gaudenzio Ferrari nel quale sono illustrati alcuni episodi della Vita e della Passione di Gesù, dall’Annunciazione alla Resurrezione.
Il tramezzo affrescato, ideato dal frate francescano San Bernardino da Siena, divide la chiesa in due zone fruibili in modo diverso: la zona antistante la parete in passato veniva usata come aula di predicazione nella quale i fedeli prendevano posto per ascoltare le omelie pronunciate dal pulpito; la parte retrostante era invece usata per celebrare la Santa Messa ed era riservata ai religiosi.
L’immediata comprensibilità e la genuina efficacia generata dal connubio di tecnica e sentimento caratteristici della pittura di Gaudenzio rendono queste scene adatte a rafforzare la predicazione evangelica.
La parete varallese misura 10,40 metri in larghezza e 8 metri in altezza.
Negli stessi anni di edificazione della chiesa, Bernardino Caimi riceveva dalle mani dei maggiorenti varallesi le prime opere costruite al Sacro Monte. La corrispondenza tra i riquadri della parete della chiesa e le rappresentazioni interne alle cappelle del Sacro Monte è totale e la “parete” costituisce una sorta di preparazione all’ascesi proposta nel percorso cristologico e mariano del Sacro Monte.
La chiesa è situata ai piedi della salita che da piazza Gaudenzio Ferrari conduce al Sacro Monte (strada pedonale, servizio Funivia).
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