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VENARIA REALE (TO). I Parchi Naturali delle Alpi Cozie e del Monviso: un tesoro di biodiversità e storia

I Parchi Naturali delle Alpi Cozie e del Monviso: Un Tesoro di Biodiversità e Storia
Aree Protette Alpi Marittime
Punto di forza

L’Ente di gestione delle Aree Protette dei Parchi Reali è un’istituzione della Regione Piemonte, nata il 1° gennaio 2012 dall’unione dell’Ente di gestione del Parco regionale La Mandria, del Parco naturale di Stupinigi, riserve Naturali della Vauda, del Ponte del Diavolo e della Madonna della Neve sul Monte Lera.

L’Ente di gestione delle Aree Protette dei Parchi Reali è un’istituzione della Regione Piemonte, nata il 1° gennaio 2012 dall’unione dell’Ente di gestione del Parco regionale La Mandria, del Parco naturale di Stupinigi, riserve Naturali della Vauda, del Ponte del Diavolo e della Madonna della Neve sul Monte Lera. Inoltre, gestisce altre due aree facenti parte della rete ecologica regionale Natura 2000, riconosciute come Zone Speciali di Conservazione (ZSC): la Grotta di Pugnetto e la Stura di Lanzo.

Parallelamente, i Parchi delle Alpi Cozie, fondati nel 1980, si estendono su una superficie complessiva di oltre 18.000 ettari, coprendo un vasto territorio che dalla pianura si innalza fino ai 3.280 metri della Punta Rognosa di Sestriere, nel Parco della Val Troncea, o addirittura fino ai 3.538 metri del Rocciamelone. Questi parchi includono sia il Parco naturale dei Laghi di Avigliana, che si occupa della tutela delle zone umide, del ripristino delle condizioni idrobiologiche dei laghi e della valorizzazione dell’area, sia tre parchi naturali di montagna: il Parco naturale della Val Troncea, il Parco naturale dell’Orsiera Rocciavré e il Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
Il Parco naturale dei Laghi di Avigliana, in particolare, è impegnato nella tutela della zona umida dei Mareschi, vicino al comune di Sant’Antonino di Susa, e nella gestione delle acque dei laghi, eliminando l’inquinamento e creando una stretta simbiosi con la città di Avigliana.
Gli altri tre parchi naturali, invece, proteggono ambienti tipicamente alpini e tutelano non solo la natura, ma anche la storia del territorio, che è attraversato da importanti opere storiche come strade militari ed arricchito da beni storico-culturali, tra cui luoghi noti per antiche battaglie, miniere, ghiacciaie e altri siti di interesse legati alla storia dell’uomo.

Il Parco del Monviso, che si estende tra la valle Po e la valle Varaita, si caratterizza per la presenza del massiccio del Monviso, la montagna più alta delle Alpi Cozie, e per il Bosco dell’Alevè, il più grande bosco di Pino cembro delle Alpi occidentali. Questo parco rappresenta un ecosistema ricco di biodiversità, con splendidi laghi alpini, la nascita del fiume Po ed una varietà geologica di grande rilevanza, come le pietre verdi del Monviso ed il giacimento di piropi di Martiniana Po-Brossasco. Al di sopra dell’abitato di Crissolo, l’Ente Parco gestisce anche la Riserva naturale della Grotta di Rio Martino, che ha un notevole interesse speleologico.

Nel corso del fiume Po, nei primi 60 km che si estendono fino al confine con il Parco del Po Piemontese, si trovano altre sette riserve naturali. Tra queste, la Riserva del Bosco del Merlino, istituita nel 2019 a Caramagna Piemonte, si aggiunge alla rete di aree protette gestite dall’Ente. L’Ente Parco si occupa anche dei terreni della tenuta di Staffarda, che circondano la famosa abbazia cistercense, recentemente iscritta nell’elenco dei Siti di interesse comunitario. Inoltre, a Racconigi, l’Ente gestisce la Zona Speciale di Conservazione del Parco, del Castello e dei Boschi lungo il fiume Maira.
Nel 2014, i Parchi del Monviso e del Queyras, situati in Piemonte e nella regione francese delle Alte Alpi, sono stati riconosciuti come Riserva transfrontaliera MAB (Man and Biosphere) dall’UNESCO, con una superficie di circa 400.000 ettari che coinvolge oltre 300.000 abitanti distribuiti tra 86 Comuni italiani e 20 francesi. Questi parchi sono caratterizzati da una notevole ricchezza ecologica e biologica, comprendendo paesaggi montani, collinari e pianeggianti, con una relazione equilibrata tra uomo e ambiente.
All’interno della Riserva MAB Monviso, si trovano anche quattro siti Patrimonio dell’Umanità, tra cui il Castello di Racconigi, il Castello di Pollenzo, la città di Briançon e il Fort Mont-Dauphin.
Il Parco del Monviso è noto per alcuni primati: è il luogo di nascita del fiume Po, conserva il bosco di Pini Cembri più esteso delle Alpi Occidentali ed ospita il Monviso, la montagna più alta delle Alpi Cozie. Inoltre, il Parco offre un’importante fauna, come la colonia di Barbastello nella Grotta di Rio Martino, la più numerosa d’Italia, e gli stambecchi, che oggi contano circa 160 individui.

Anche il Parco del Castello Reale di Racconigi conserva un’area di eccezionale valore naturalistico, con un resto della foresta planiziale padana ed alberi di dimensioni straordinarie, alcuni dei quali superano i 45 metri di altezza. All’interno della Zona Speciale di Conservazione, si trova anche il Centro Cicogne ed Anatidi, un’area dedicata alla salvaguardia della biodiversità ed alla sosta degli uccelli migratori.

Info:
Ente di gestione delle aree protette dei Parchi Reali
Sede principale: Viale Carlo Emanuele II, n.256
10078 Venaria Reale (TO) – Tel. 011/4993328
Sede decentrata: Viale Torino, n.4 (fraz. Stupinigi) – 10042 Nichelino (TO)
Tel. 011/3587575
E-mail: protocollo@parchireali.to.it

Bibliografia per bambini
Eventi caratteristici

La Grotta di Pugnetto è uno straordinario esempio di ambiente sotterraneo presente nel territorio del Comune di Mezzenile.
Le Valli di Lanzo, sono caratterizzate da rocce cristalline e pertanto i fenomeni carsici sono rarissimi. La grotta, che si sviluppa per oltre 700 metri, presenta diffuse cristallizzazioni di calcite e di silice idrata note come “Lacrime di Santa Maria”. Si tratta di concrezioni stalattitiformi che purtroppo sono state in gran parte scalpellate e vandalizzate nei decenni passati.
La Borna (nome locale della grotta) ospita interessanti entità biospeleologiche. Fra gli invertebrati spiccano l’insetto coleottero Dellabeffa roccai e l’isopode Alpioniscus feneriensis caprai. E’ presente una peculiare “cavalletta ipogea” l’ortottero Dolichopoda ligustica ssp. septemtrionalis e almeno 9 specie di Aracnidi (Ragni) di cui una nuova specie per la scienza Troglohyphantes bornensis, scoperta proprio a Pugnetto. Nelle acque del rio sotterraneo sono presenti piccoli crostacei del genere Niphargus.
Fra i vertebrati almeno otto specie di chirotteri (pipistrelli) utilizzano la grotta: Rhinolophus ferrumequinum, Myotis emarginatus, Myotis blythii, Myotis myotis, Myotis bechsteinii, Myotis daubentonii, Myotis nattereri, e Plecotus auritus. Si tratta di specie con popolazioni minacciate a livello nazionale e regionale.
Per queste ragioni la Grotta di Pugnetto, patrimonio ambientale e storico delle Valli di Lanzo, è diventata anche un Sito d’Importanza Comunitaria.
La tutela di tale importante sito è a carico della Direzione Aree Protette dei Parchi Reali, che ne ha dato esclusiva gestione al Gruppo Speleologico Explora, tramite il CAI di Lanzo.
Il Gruppo, in qualità di gestore della grotta, si impegna ad organizzare periodiche visite guidate alle grotte tramite soci opportunamente preparati come guide accompagnatorie.

Per info sulle visite guidate: contattare Marco al 3663189933 oppure gsexplora@gmail.com

 

Data compilazione scheda: 14 febbraio 2025
A cura di VR
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