BRUZOLO (TO). Antica fucina
La fucina di Bruzolo, collocata a fianco della vecchia bealera dei mulini, nella parte alta di Bruzolo, vicino a Pratosellero, è considerata una delle più antiche del Piemonte, risalendo al XIII secolo.
Il primo documento in cui è citata, conservato all’Archivio di Stato torinese, è del 1282: Ugone Bertrandi de Canusco, Chianocco, Signore di Bruzolo, fa da mediatore con la Certosa di Monte Benedetto per conto di certi Carrera e Ventura che vogliono impiantare “forni e fucine per la produzione e il lavoro del ferro”, ricavando il “combustibile necessario al loro negozio” da boschi di proprietà dei monaci. Il 23 agosto i Certosini concedono loro, in enfiteusi, l’uso di terreni a patto che il legname si utilizzi solo per produrre carbone. Limitato anche l’asporto: quello necessario per alimentare un forno ed una, al massimo due, fucine costruite a Bruzolo e “non altrove” perché “così fu pattuito tra essi contraenti”.
La fucina operava tramite una forgia costruita in un antico edificio in pietra. Una ruota collocata sul canale che derivava le acque del rio Pissaglio verso l’abitato di Bruzolo, costruita in legno e pietra (a mo’ di volano), serviva a dare il moto ai magli. Questi erano collegati alla ruota tramite un albero ligneo di trasmissione del moto.
Ultimo fabbro della fucina è stato Michele Olivero, premiato ai primi del 1960 con una medaglia d’oro: è titolare della più antica fucina del Piemonte. La RAI riprende le lavorazioni effettuate, ma di lì a poco l’Olivero cessa l’attività.
Il Comune, a fine del 1900, acquisisce ed inizia i restauri dell’edificio: il progetto è di farne un ecomuseo. I lavori terminano nel 2019.
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