CARMAGNOLA (TO). La Sinagoga
Esempio particolarmente rappresentativo di sinagoga piemontese d’epoca di ghetto, si trova all’ultimo piano di un edificio senza alcun carattere che ne manifesti esteriormente la presenza.
Nel piccolo vestibolo della sinagoga di Carmagnola si trovano due elementi assai diffusi negli spazi sinagogali: un elegante lavacro per la lavanda rituale delle mani ed un’elemosiniera la cui iscrizione elogia il valore della beneficenza fatta con discrezione.
L’interno è un gioiello di architettura barocca piemontese; elementi funzionali e decorativi sono studiati in piena armonia con l’ambiente. Secondo la tradizione maggiormente diffusa nella regione, l’aula ha pianta centrale con fulcro nella splendida Tevà (2) a baldacchino in legno laccato, datata 1766.
Sulla parete orientale è collocato un Aròn (1) in stile coordinato ed altrettanto riccamente decorato.
Lungo i quattro lati corre un’unica panca continua destinata al pubblico; il matroneo, in posizione sopraelevata, è ricavato al di sopra del vestibolo ed affaccia sul lato sinistro della sala.
Elemento di valore al tempo stesso ornamentale e commemorativo sono i numerosi cartigli dipinti sull’intonaco, nei cui versi poetici si celano date di eventi e nomi di donatori che hanno contribuito alla realizzazione della sinagoga di Carmagnola.
Glossario:
(1) – Arón (Arón ha-Kodesh): “Armadio sacro”. È l’armadio posto sulla parete orientale della sinagoga, volta verso Gerusalemme. Vi sono custoditi i rotoli della Torà (3), rivestiti dei loro ornamenti.
(2) – Tevà: “Pulpito”. Tribuna da cui si legge la Torà. La Tevà (anche chiamata Bimà), e l’Arón sono i principali elementi costitutivi della Sinagoga.
(3) – Torà: “Insegnamento, Legge”. Si designa specificamente con questo nome il Pentateuco, o cinque libri di Mosè i primi cinque libri della Bibbia. La tradizione ha chiamato questi libri la Torà scritta, per distinguerla da quella orale che comprende le tradizioni e i commenti applicativi dei Maestri. Con il tempo anche la Torà orale è stata posta per iscritto, soprattutto nella Mishnà (4).
(4) – Mishnà: Opera in sei libri compilata per iscritto in Palestina nella metà del II secolo dell’Era volgare e che comprende le norme essenziali della tradizione orale per quanto riguarda il diritto civile, penale, matrimoniale, le regole del culto sinagogale e del Santuario, ecc. Scritta quasi totalmente in ebraico.
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