CASTAGNETO PO (TO). Le Aree Protette del Po Piemontese
Il territorio delle Aree protette del Po piemontese è particolarmente ricco di testimonianze artistiche ed architettoniche, lasciate dall’uomo in tutti i periodi storici.
La legge della Regione Piemonte n. 11 del 2019 ha affidato all’Ente di gestione delle aree protette del Po piemontese la tutela di 3 Parchi, 5 riserve naturali e 24 siti della Rete Natura 2000.
I tre Parchi sono il Parco Naturale del Po piemontese, il Parco Naturale del Bosco della Partecipanza e delle Grange vercellesi e il Parco Naturale della Collina di Superga.
Le Riserve naturali sono: Riserva naturale di Castelnuovo Scrivia, Riserva naturale del Torrente Orba, Riserva naturale del Bosco del Vaj, Riserva naturale del Mulino Vecchio e Riserva naturale dell’Isolotto del Ritano.
All’Ente-Parco sono affidati anche Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS), che si sovrappongono in buona parte alle aree protette elencate prima.
Le Aree protette del Po piemontese si distribuiscono su un territorio vastissimo che si estende dall’estremità settentrionale della Provincia di Cuneo a quella di Alessandria, attraversando la parte centrale della Provincia di Torino, la parte meridionale della Provincia di Vercelli e quella settentrionale della provincia di Asti.
Proprio per la sua varietà di ambienti e per la dominante presenza del fiume, quest’area ospita una elevata molteplicità di specie faunistiche, soprattutto uccelli. Grazie all’allargamento del fiume nelle zone di pianura, si crea infatti un complesso di ambienti quali greti, rami secondari del fiume, bracci morti o lanche, boschi ripari, ognuno dei quali è abitato da specie caratteristiche. Ambienti come le lanche, in cui l’acqua rallenta la sua velocità causando una diminuzione della presenza di ossigeno nell’acqua, un innalzamento della temperatura nel periodo estivo, un’elevata umidità del suolo e atmosferica, costituiscono un ottimo rifugio e luogo di nutrimento per molte specie di uccelli.
È in queste aree che possono svilupparsi i canneti e la boscaglia tipica di tante zone umide. I boschi ripari si trovano ai margini del fiume dove crescono in abbondanza salice bianco e ontano nero: l’ombra fitta influenza molto lo sviluppo della flora del sottobosco e trattiene una forte umidità anche d’estate, favorendo la presenza di molte specie di anfibi e di insetti. In primavera ed in autunno, il fiume è una via seguita da molte specie di uccelli migratori e offre loro un’importante fonte di nutrimento. La presenza dell’acqua, infine, che attenua i rapidi cambi di temperatura, rappresenta un aspetto di richiamo per molte specie in inverno, quando la disponibilità di cibo nei territori circostanti è ridotta al minimo.
– Giulia Piovano “Anna e Pietro alla “ricerca” di parchi e riserve naturali del Piemonte“, Mediares Edizioni.
Il territorio delle Aree protette del Po piemontese è particolarmente ricco di testimonianze artistiche ed architettoniche, lasciate dall’uomo in tutti i periodi storici.
Partendo dall’epoca romana, oltre alle vestigia di Augusta Taurinorum (la Torino ai tempi dei Romani), sono particolarmente interessanti le rovine della città romana di Industria, a Monteu Da Po.
Molteplici sono le testimonianze medievali, sia romaniche, sia gotiche, specialmente fra le chiese, le abbazie, i ricetti ed i castelli dei paesini della collina Chivassese, del Basso Vercellese, delle colline del Basso Monferrato e nelle città di Carmagnola, Carignano, Casale Monferrato, Chivasso, Crescentino, Moncalieri e Trino.
Il periodo di cui si incontrano le tracce più numerose e spettacolari, però, è quello sei-settecentesco, quando quasi ovunque i vecchi castelli medioevali vengono trasformati in sontuose residenze nobiliari o in fortezze quasi inespugnabili, mentre le semplici chiesette romaniche vengono sostituite da sinuose strutture barocche, prevalentemente in laterizio.
Risalgono all’Ottocento, invece, le monumentali opere di presa e canalizzazione idraulica a scopi irrigui, che hanno trasformato e caratterizzato tutto il territorio del chivassese e del Basso Vercellese (specialmente a Chivasso, Saluggia, Trino e Villareggia).
Nei comuni delle Aree protette del Po piemontese si trovano le due sinagoghe ottocentesche meglio conservate del Piemonte: quelle di Casale Monferrato e di Carmagnola.
Vere perle del territorio sono poi le Residenze Reali Sabaude, ora dichiarate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità: i castelli di Moncalieri, Racconigi e del Valentino, i Palazzi Reale e Madama e la Villa della Regina a Torino, il complesso della Mandria di Chivasso e la Palazzina di Caccia di Stupinigi a Nichelino.
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