IVREA (TO). La Sinagoga.
La Sinagoga si trova nel centro storico di Ivrea, sotto le mura del castello, ove nel 1725 era stato istituito ufficialmente il ghetto ebraico.
Sino alla prima metà dell’Ottocento si trovava a Ivrea un oratorio di rito tedesco, definito nella documentazione dell’epoca “poco ampio e poco decoroso”. Fu l’intervento del rabbino maggiore del Piemonte, nell’ambito di una profonda riorganizzazione comunitaria avviata nel 1822, a dare impulso alla costruzione di una nuova sinagoga. La Comunità mise mano al progetto negli anni dell’Emancipazione e, nel clima di entusiasmo, diede forma ad un grande tempio che si dimostrò da subito sovradimensionato rispetto alle reali necessità del gruppo locale: inaugurato nel 1875, non fu quasi mai utilizzato.
Nello stesso complesso, fu allestito anche un piccolo oratorio invernale dove tuttora, occasionalmente, la Comunità si ritrova.
Le due sinagoghe sono ricavate all’interno di un edificio del vecchio ghetto; non si hanno caratteri monumentali esteriori che ne manifestino la presenza.
L’aula del tempio grande presenta la disposizione interna tipica delle sinagoghe dell’Emancipazione, assimilata al modello delle chiese cattoliche: due settori di banchi in file parallele rivolti verso Tevà (2) e Aròn (1) che sono associati in un’unica area, collocata in posizione opposta alla zona di ingresso. Il perimetro della sala, finemente dipinto ad effetto marmo, è scandito da colonne e lesene con capitello ionico e trabeazione; su di esse poggia un’ampia volta a botte affrescata.
Nel piccolo oratorio invernale si conserva un pregevole Aròn in legno scolpito, laccato di nero con decorazioni dorate.
Glossario:
(1) – Arón (Arón ha-Kodesh) : “Armadio sacro”. È l’armadio posto sulla parete orientale della sinagoga, volta verso Gerusalemme. Vi sono custoditi i rotoli della Torà (3), rivestiti dei loro ornamenti.
(2) – Tevà : “Pulpito”. Tribuna da cui si legge la Torà. La Tevà (anche chiamata Bimà), e l’Arón sono i principali elementi costitutivi della Sinagoga.
(3) – Torà : “Insegnamento, Legge”. Si designa specificamente con questo nome il Pentateuco, o cinque libri di Mosè i primi cinque libri della Bibbia. La tradizione ha chiamato questi libri la Torà scritta, per distinguerla da quella orale che comprende le tradizioni e i commenti applicativi dei Maestri. Con il tempo anche la Torà orale è stata posta per iscritto, soprattutto nella Mishnà (4).
(4) – Mishnà : Opera in sei libri compilata per iscritto in Palestina nella metà del II secolo dell’Era volgare e che comprende le norme essenziali della tradizione orale per quanto riguarda il diritto civile, penale, matrimoniale, le regole del culto sinagogale e del Santuario, ecc. Scritta quasi totalmente in ebraico.
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