TORINO. Porta Decumana
La porta romana è inglobata nell’attuale Palazzo Madama, dietro la facciata juvarriana.
Due torri medievali ricoprono quelle esadecagonali di età romana poligonali, testimoniando la presenza dell’antica porta urbica situata all’estremità orientale del decumanus maximus (oggi via Garibaldi), definita convenzionalmente decumana.
L’originaria struttura, simile a quella della Porta Palatina, era costituita da quattro fornici, i due laterali pedonali e quelli centrali destinati al passaggio dei carri.
Sulle pareti interne di tutti e quattro i passaggi sono ancora visibili i resti delle guide delle cataractae (le griglie di chiusura delle porte, che venivano manovrate dal piano superiore)e tratti dell’innesto del cavaedium, l’avancorpo quadrato a corte interna aperta che monumentalizzava l’ingresso in città.
Sono stati inoltre rinvenuti tratti di un basolato (pavimentazione stradale a grosse lastre) pertinente al decumanus maximus.
La porta mantenne la sua funzionalità anche durante il Medioevo, probabilmente sino all’XI secolo, seppure modificata da molteplici interventi edilizi.
Nel XIII secolo fu integrata in un castrum (fortificazione) e nel XIV secolo, ad opera di Filippo d’Acaia, in una casaforte ampliata nel secolo successivo da Ludovico d’Acaia anche con l’aggiunta al complesso delle due torri rivolte verso il Po, di stile gotico ma con pianta a sedici lati ad imitazione di quelle romane.
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