TORINO. Teatro romano
Rimangono notevoli ruderi del teatro che occupava un’intera insula, di circa 76 m di lato, presso l’angolo nord orientale della città.
I resti del teatro romano sono visibili nelle immediate vicinanze del campanile di S. Giovanni, lungo via XX Settembre, e al Museo di Antichità, nell’ambito del percorso museale, sotto la c.d. “manica nuova” di Palazzo Reale.
La sua edificazione fu una delle prime attività edilizie pubbliche intraprese dopo la fondazione della colonia di Augusta Taurinorum, tuttavia subì nel tempo modifiche e ampliamenti volti ad incrementarne la capienza (in funzione delle esigenze di un numero sempre maggiore di abitanti) e la ricchezza architettonica.
Ne rimangono, in particolare, parte delle gradinate, alle quali si accedeva da un ingresso aperto nella facciata curvilinea, frammenti di marmo pertinenti al parapetto (balteus) che fronteggia l’orchestra, il corridoio (aditus) centrale, che consentiva l’accesso ai posti riservati ai ceti più elevati e dodici pozzetti laterizi per l’alloggiamento dell’apparato di manovra del sipario (auleum).
Lungo via XX Settembre si possono osservare anche le fondamenta della porticus post scaenam, una sorta di foyer costituito da un giardino circondato da un portico con colonnato in pietra e, immediatamente a ridosso, un tratto di mura urbiche romane nonché la base di una della ventinove torri ottagonali che intervallavano la cortina muraria.
Con l’affermazione del cristianesimo ed il conseguente divieto degli spettacoli pagani il teatro cadde in disuso; alla fine del IV secolo era già abbandonato divenendo cava di materiali per la costruzione della basilica dedicata al Cristo Salvatore.
Solo nel 1899 si pervenne alla sua scoperta in occasione della costruzione dell’ala nuova di Palazzo Reale.
Spostati sulla mappa per visualizzare le altre schede.