
COGNENGO DI CASTELLAMONTE Carlo
Carlo Cognengo di Castellamonte (c.1560-1640) di nobili origini, nacque a Castellamonte, nel Canavese. Studiò a Milano, a Roma e si trasferì a Torino al servizio del Ducato di Savoia, lasciando con la sua opera un’impronta indelebile nel tessuto urbano della città.
A seguito dello spostamento della capitale del ducato sabaudo da Chambery a Torino, voluto da Emanuele Filiberto nella metà del XVI secolo, nacque l’esigenza di dare una nuova connotazione edilizia ed urbanistica alla capitale del regno quale specchio del buon governo del sovrano.
Su questi presupposti si compie il primo ampliamento della città, orientato a levante sull’asse della Contrada nuova, voluto da Carlo Emanuele I di Savoia ma attuato da Vittorio Amedeo I, secondo il primo progetto dell’architetto Ascanio Vittozzi.
Carlo di Castellamonte lavorando accanto ad Ascanio Vitozzi, acquisisce una solida esperienza che gli consentirà di misurarsi con progetti per grandi fabbriche, incarichi spesso alternati alle commissioni per ville, palazzi, chiese e cappelle. Fu anche ingegnere militare e Luogotenente Generale di Artiglieria, occupandosi di fortificazioni realizzate nei territori del ducato sabaudo, dalla Savoia al Piemonte alla contea di Nizza,
Nel 1615 alla morte di Ascanio Vitozzi, Carlo di Castellamonte divenne primo architetto di corte di Carlo Emanuele I.
Negli anni ’20 del XVII secolo progetta il primo ampliamento di Torino verso sud, con l’apertura di nuovi assi stradali e la realizzazione di piazze monumentali, un impianto barocco concepito come disegno urbano unitario.
In seguito, per quasi tre secoli verranno realizzati gli ampliamenti successivi che consentirono la riplasmazione della città.
– Nel 1607 allestì il progetto della facciata della Basilica del Corpus Domini a Torino
– Nel 1621 l’asse di ampliamento di via Nuova (oggi chiamata via Roma e demolita nel 1931).
– Nel 1633 l’ampliamento del Castello del Valentino ed alla sua morte proseguito fino al 1660 dal figlio Amedeo di Castellamonte.
– Tra il 1637-1642, Carlo di Castellamonte progetta la piazza Reale (oggi chiamata Piazza San Carlo), anche con funzioni di piazza d’Armi e piazza del Mercato che si apre sull’asse della Contrada Nuova. Un capolavoro di organizzazione formale ispirato sia ai modelli francesi, che a quelli romani per la presenza delle due chiese simmetriche di San Carlo e di Santa Cristina (la cui facciata è di Filippo Juvarra). La piazza venne completata dopo il 1646 a seguito di un editto della reggente Maria Cristina di Francia.


