TORINO, Piazza san Carlo.
Piazza San Carlo fu un simbolo dell’assolutismo e della magnificenza dei Savoia.
Costruita come “Piazza Reale”, poi diventata “Piazza d’Armi” e nel periodo napoleonico “Place Napoléon”; oggi piazza San Carlo per la sua eleganza è soprannominata il “Salotto di Torino”.
Con il passaggio capitale del ducato di Savoia da Chambery a Torino nel 1563, si diede il via alla “Città nuova” un progetto unitario pensato quale immagine del sovrano e della dinastia.
Una nuova città in grado di competere con le capitali europee, per cui venne intrapreso un vero e proprio “progetto di comunicazione” costituito dal Theatrum Sabaudiae (1682) che raccoglie 145 vedute della capitale e città sabaude, spesso inventate o abbellite, da mostrare alle corti degli altri stati.
Il primo ampliamento dell’abitato, racchiuso fino allora all’interno del Castrum romano, prevedeva lo sviluppo verso sud secondo un sistema di assi tra loro ortogonali.
L’architetto reale Carlo Castellamonte ideò, sulla direttrice d’espansione, una vasta piazza rettangolare sul modello francese delle “Place Royale” e due chiese gemelle verso sud.
Sarà uno dei primi esempi di scenografia urbana barocca, in cui l’immagine della città è data da un rigido ordine e dall’uniformità delle fronti su strada.
Nel 1638 e 1642 furono stabilite le donazioni dei terreni fronteggianti la piazza con Regie Patenti; le famiglie nobili che accettarono avevano il vincolo di edificare i palazzi seguendo il predefinito disegno di facciata con portici sottostanti.
La piazza venne inaugurata nel 1638 da Madama Cristina di Francia, vedova di Vittorio Amedeo I.
L’incisione del “Theatrum Sabaudiae” mostra l’ipotesi progettuale della piazza reale, anche se non ancora ultimata.
La chiesa Santa Cristina, voluta da Maria Cristina di Francia fu eretta in memoria del figlio deceduto., e la chiesa San Carlo Borromeo in ricordo del Santo che venne in pellegrinaggio per la Sacra Sindone da Milano .
Le facciate delle chiese saranno completate solo nel secolo successivo.
Al centro della piazza si erge il monumento equestre del principe sabaudo Emanuele Filiberto, “il caval ‘d brôns” dello scultore Carlo Marochetti che lo realizzò nel 1838.
I bombardamenti del 1942 sventrano molti dei palazzi nobiliari che persero gran parte delle decorazioni e dei sontuosi arredi interni.
Nel 2022 a Palazzo Turinetti sono state aperte al pubblico le Gallerie d’Italia, uno spazio di Intesa San Paolo, in cui vengono allestite mostre fotografiche e video arte oltre ad essere sede dell’archivio di Publifoto con sette milioni di scatti.
Qui sorgono i caffè di più antica tradizione della città Caffé San Carlo, ed il Caffè Torino che furono luoghi di ritrovo di uomini politici, intellettuali e artisti ma anche realie nobili.
Nel settembre del 1864, dopo che il governo Minghetti prese la decisione di spostare la capitale da Torino a Firenze, in Piazza San Carlo la popolazione si riunì per protestare. I disordini causarono la morte di 62 persone e 138 feriti. Ancora oggi, alla base del monumento si vedono i fori delle pallottole sparate contro i manifestanti.
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