ASTI. Ex Certosa di Valmanera e Arazzeria Scassa
Ciò che rimane del monastero di San Giacomo di Valleombrosa in Valmanera o Certosa di Valmanera, oggi è sito nel parco comunale della Certosa nella zona periferica a nord-ovest della città di Asti.
Forse fondato nella prima metà dell’VIII secolo fu un antico monastero benedettino vallombrosano, poi passato ai certosini.
Napoleone confiscò l’edificio e nel 1801 ne soppresse le funzioni religiose. In quell’anno vi fu la spoliazione degli arredi della Certosa: molte statue ed altari furono trasferiti in altre chiese della città; la grande pala d’altare con la “Madonna in trono con Bambino, San Giovanni Battista, San Giacomo, San Gerolamo, San Ugone e angeli”, del 1498, opera di Macrino d’Alba, è oggi alla Galleria Sabauda di Torino. Altri due dipinti sono ora a Grana Monferrato AT. Tuttavia, un enorme patrimonio di arte e di cultura sparì senza lasciare traccia.
Monastero e chiesa, abbandonati e in seguito parzialmente distrutti, furono messi in vendita e passarono in diverse mani e della primitiva Certosa non rimase che una parte del loggiato.

A metà Novecento si cominciò il restauro ed il recupero del superstite corpo di fabbrica per dare origine a una zona museale e al centro manifatturiero noto come Arazzeria Scassa.
L’Arazzeria, disposta in cinque sale distribuite su due piani, presenta una collezione di arazzi ottenuti da bozzetti di quadri di importanti pittori italiani e stranieri come: Cagli, Casorati, De Chirico, Guttuso, Mastroianni, Basaldella, Spazzapan, Tadini, Turcato, Vedova, Zancanaro, Dalí, Ernst, Kandinsky, Klee, Matisse e Miró.
Nella zona adiacente al museo è presente il laboratorio di tessitura, tuttora in attività.
La manifattura, fondata nel 1957, diventò nel 1960 il laboratorio di tessitura di arazzi con “telai ad alto liccio” che in quell’anno vinse il concorso per la decorazione del salone delle feste del transatlantico Leonardo da Vinci con sedici arazzi poi continuò la produzione per le navi Michelangelo, con 12 pezzi, e Raffaello con 24 pezzi.
Il bozzetto del disegno dell’arazzo viene proiettato sui fili dell’ordito e qui riportato con un segno indelebile. La precisa aderenza al modello e ai suoi colori è incombenza delle esperte tessitrici sotto la supervisione dell’arazziere.
Il laboratorio provvede in proprio alla tintura delle lane campionate sulla gamma cromatica di ogni pezzo.
Sono organizzate visite guidate che hanno inizio negli spazi dedicati alla galleria d’arte, dove sono esposti gli arazzi, per concludersi all’interno dell’atelier attiguo, dove viene spiegata la storia degli arazzi e si può seguire il lavoro delle tessitrici che operano su telai originali del Seicento e Settecento.
Indirizzo: Via dell’Arazzeria, 60 – ex Certosa di Valmanera, Asti
https://www.arazzeriascassa.it/
Spostati sulla mappa per visualizzare le altre schede.



