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BURIASCO (TO). Il Castello ed i ricetti.

Veduta generale del castello

Il castello
Punto di forza

Nell’anno 1000 il territorio di Buriasco, allora Buriades, era diviso in due parti: superiore e inferiore.

Il castello di Buriasco, ancora oggi esistente, è ricordato fin dal 1351. Nei documenti appare legato a Buriasco Inferiore. Esso non risponde tanto alla tipologia castrense di difesa, quanto a quella residenziale, ed infatti vi abitavano i signori locali.
Nell’anno 1000 il territorio di Buriasco, allora Buriades, era diviso in due parti: superiore e inferiore.
Buriasco Superiore comprendeva le terre fra il comune di Pinerolo, di cui faceva parte, e l’abitato di Buriasco inferiore. Dal 1075 al 1220 fu dominata dagli abati benedettini di S. Maria, che avevano ricevuto Pinerolo e le terre dipendenti dalla contessa Adelaide; passò quindi sotto la signoria dei Savoia.
Buriasco Inferiore, che si estendeva fino alle terre confinanti con Macello, Riva e Vigone, rientrò nella marca di Torino. Dal 1031 fu appannaggio dei canonici di S. Solutore, di S. Maria e di S. Giovanni Battista di Torino sino al 1399 quando il Capitolo dei canonici la cedette al Duca Amedeo VIII di Savoia. I primi signori del luogo furono i Gillio, investiti nel 1270.
Durante le lotte tra Savoia e Acaia (1356-1363) il Conte Verde penetrò nel pinerolese e pose il suo campo in Buriasco Inferiore (1359).
Nel 1592 le milizie francesi del maresciallo De Les Diguières, incendiarono Buriasco e, nonostante la strenua difesa degli abitanti, semidistrussero il castello.
Nel 1595 le truppe di Carlo Emanuele sospinsero i Francesi oltralpe. Casa Savoia guidò le sorti del nuovo stato sino all’occupazione di Pinerolo, nel 1631 da parte delle milizie francesi dì Luigi XIII, comandate dal Cardinale Richelieu.
Con il trattato di Cherasco del 1631 le terre di Pinerolo, Baudenasca, Buriasco superiore, Costagrande, Abbadia, Val Lemina, Porte, Villar, Dubbione, Pinasca e Perosa furono annesse al Regno di Francia, mentre Buriasco inferiore restò sotto i Savoia, segnando il confine con la Francia con una porta i cui resti sono in Piazza Gonnet.
Buriasco superiore rimase francese fino al 1696, anno in cui tornò ai Savoia che la unirono a Buriasco inferiore con regia patente del 1818.
Da quel momento visse le vicende del regno d’Italia. Il primo Conte di Buriasco fu Maurizio Ferrero, pinerolese, dei Signori di Bibiana e Famolasco che ne otteneva la Contea ed il Castello nel 1819 da Carlo Emanuele. Ultimo di questa casata fu il conte Maurizio, morto nel 1928.

Tra gli ambienti esistenti nel castello vi sono la cappella, la prigione nella torre, il granaio sopra la sala verso mezzanotte, una sala ed una stanza grande sopra la sala grande verso ponente e mezzanotte, la galleria, vari camerini, un “viretto” (ossia torre scalare cilindrica), la sala bassa, la stalla, il pozzo nel cortile interno, il “crotone” (ossia grande cantina), la porta grande del castello.

Le due ville di Buriasco non erano dotate di mura di difesa, tuttavia ciascuna delle sue partizioni disponeva di un ricetto. Esso è la porzione di un centro abitato non fortificato, delimitata e difesa da muraglie e da fossato, per il riparo della popolazione e per lo stoccaggio di derrate alimentari.
Il ricetto di Buriasco Inferiore si individua nel quadrilatero ideale compreso tra via IV novembre, via Macello, via del Mulino, via dell’Ospedale Consolata ed il retro della chiesa parrocchiale. E’ ricordato dapprima in una investitura del 1345, poi ripetutamente nei documenti tra i secoli XV e XVII, e si hanno sue notizie fino al 1680. Secondo un documento del 1618 il ricetto era delimitato da muraglie nei lati est e ovest, e sotto la muraglia di levante vi era «un fosso osia peschera.
Il fosso di difesa, citato nella maggior parte degli anni in cui si parla del ricetto, lambiva dunque il perimetro del ricetto dai lati nord, est e sud, coincidendo in sostanza col beale che ancora si vede nei disegni seicenteschi tanto da essere definito talvolta “beale recepti”.
Come detto, entro il suo perimetro c’erano case e orti, oltre un pascolo comune nel quale i particolari erano soliti portare le proprie bestie a pascolare.
Il ricetto apparteneva al Comune, che come si è intuito lo metteva a disposizione della popolazione e talvolta ne affittava la gestione. Alcune parti di esso però erano private. Nel 1621 il Comune cedeva ogni suo diritto sulla superficie interna del ricetto, mentre manteneva la proprietà delle sponde esterne alle muraglie.
Di tutta questa struttura nulla resta, se non la traccia del perimetro nell’impianto urbanistico.

Il ricetto di Buriasco Superiore si individua nel quadrilatero ideale compreso tra via Tegas, via XXV aprile, piazza Gonnet, il Lemina, e ancora via Tegas. Esso è ricordato la prima volta nel catasto del 1428, e poi nell’altro del 1545; se ne parla ancora fino al 1591, ma non oltre.
Il suo interno era fittamente ripartito fra privati, mentre mancano del tutto immobili attribuiti al Comune di Pinerolo. In tutti i casi quest’ultimo era titolare del fossato e della relativa muraglia perimetrale, e di una torre-porta.
Attualmente il fosso e la relativa muraglia sono scomparsi, mentre la torre della porta del ricetto esiste ancora.

Info:
Il Castello è attualmente adibito a ristorante, tel. 0121 56560

Fonti:
https://www.comune.buriasco.to.it/pagine/5/Cenni-storici
http://archeocarta.org/buriasco-to-castello/

Data compilazione scheda: 15 dicembre 2025
A cura di DMF
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