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NOVALESA (TO). Abbazia Benedettina

Novalesa. Cappella di S. Eldrado, particolare degli affreschi del secolo XI.
Punto di forza

Un antico rifugio spirituale immerso nella natura della Val Cenischia.

Nel cuore della Val Cenischia, un’incantevole valle laterale della Val di Susa, sorge l’Abbazia di Novalesa, un luogo che affonda le radici in una storia millenaria. Fondata nel 726, è una delle abbazie più antiche dell’arco alpino occidentale. Sin dall’inizio, Novalesa fu un punto di riferimento per i pellegrini in viaggio verso la Francia, che si fermavano qui per riposarsi prima di affrontare la traversata del Colle del Moncenisio, o subito dopo averla completata.

Oggi l’abbazia è ancora custodia dei monaci, che proseguono la tradizione benedettina nel silenzio e nella meditazione, in un ambiente che trasmette una pace unica, immerso in una natura lussureggiante, punteggiata da cascate e boschi rigogliosi. La strada reale, che partiva proprio da Novalesa, univa la valle alla Francia ed oggi resta testimone di un passato ricco di scambi culturali e spirituali.

Nel corso dei secoli, l’abbazia ospitò personaggi di grande importanza, tra cui l’imperatore Carlo Magno, che, come molti altri sovrani, trovò riposo tra queste mura durante i suoi viaggi. L’abbazia è un luogo in cui la spiritualità si è fusa con la storia locale e con la bellezza naturale circostante. I monaci benedettini qui stabilirono il loro rifugio, seguendo la regola di San Benedetto, che predicava l’obbedienza, il silenzio e l’umiltà come pilastri fondamentali della vita monastica. Nel corso dei secoli, l’abbazia ospitò diverse correnti monastiche, come quella di San Colombano e quella di San Basilio, ma fu la regola benedettina a prevalere e a radicarsi profondamente in questo luogo.

I monaci, oltre a dedicarsi alla preghiera, alla meditazione e alla trascrizione di manoscritti, si occupavano anche di ospitalità. Ai pellegrini che attraversavano la valle venivano offerti rifugio e viveri, un gesto di accoglienza che testimonia la profonda spiritualità ed umanità di questo luogo.

All’interno dell’abbazia si trovano opere d’arte straordinarie, tra cui cicli affrescati che decorano le pareti della cappella di Sant’Eldrado, raffiguranti scene della vita di San Eldrado e di San Nicola, che evocano l’importanza della fede e delle tradizioni locali. Questi affreschi, realizzati nei secoli passati, sono una testimonianza del legame profondo tra la spiritualità e l’arte sacra che caratterizzava la vita monastica.

Il complesso ospita anche un Museo Archeologico, che raccoglie i reperti emersi durante gli scavi, ed un laboratorio di restauro del libro, dove i monaci continuano a praticare l’antica arte di restaurare i manoscritti, una tradizione che si tramanda da secoli.

Visitare l’Abbazia di Novalesa significa immergersi non solo in un luogo ricco di storia, ma anche in un paesaggio che, da sempre, è stato testimone di passaggi e cambiamenti. Qui, dove il silenzio dei monaci si intreccia con il fragore delle cascate, ogni angolo racconta storie di fede, di accoglienza e di spiritualità che affondano le radici nei secoli passati.

Data compilazione scheda: 2 maggio 2025
A cura di GA.PA.
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