SUSA (TO). Anfiteatro romano di Segusium
Ha forma di ellisse di 45 x 37 m, il più piccolo di età romana presente in Italia.
Risale al II-III secolo d.C. e fu abbandonato fin dal V secolo; nel tempo le alluvioni del vicino torrente lo seppellirono sotto sei metri di terriccio.
Tra il 1956 e il 1961 l’anfiteatro è stato riportato alla luce e in parte ricostruito perché molti blocchi di pietra delle gradinate erano stati dispersi dalle alluvioni.
Le gradinate della cavea poggiano in parte su strutture sotterranee di sostegno artificiali e in parte sul declivio di una collina; i gradini sono realizzati in pietra locale e raggiungono lo spessore di 80 cm; nella struttura sotterranea di sostegno della cavea vi era un corridoio anulare con volta a botte che correva lungo il muro che circonda l’arena ed era dotato di alcune aperture verso i carceres, i locali ove erano tenuti gli animali.
Lungo l’asse minore dell’anfiteatro si collocavano due tribune destinate agli spettatori più illustri.
Alle estremità dell’asse maggiore si trovavano gli ingressi per gli spettatori.
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