TORINO. Mastio della Cittadella
Il Mastio è l’unico edifico pubblico rinascimentale esistente in città, primo importante incarico che Emanuele Filiberto di Savoia affidò a Francesco Paciotto di Urbino.
Nel corso del Cinquecento i Savoia spostarono la capitale da Chambery a Torino e dovettero trasformare la città che non era organizzata sia a livello di difesa che a livello urbano. La prima cosa per organizzare la difesa è la Cittadella di cui oggi rimane appunto solo il “Maschio”.
La Cittadella realizzata tra il 1564 e il 1570 era composta da gallerie sotterranee e fortificazioni a vista. All’epoca era considerato lo strumento di difesa più moderno ed inizialmente la costruzione è affidata a Francesco Horologi, che venne poi sostituito da Francesco Paciotto, il quale mantiene però l’idea della cittadella di forma pentagonale.
La cittadella verrà costruita nell’angolo sud-ovest della città lungo la cinta di mura perché era un punto sopraelevato e quindi più strategico per prevenire attacchi. La Cittadella era inoltre circondata da un fossato ed era dotata di una serie di opere difensive in grado di impedire ad un eventuale assalitore l’avvicinamento ai limiti della città.
Quando la Cittadella perse la sua funzione di difesa della città, nel 1856 si decise la completa demolizione della fortezza ad esclusione, appunto, del solo Mastio, che servì come prigione dello Stato sabaudo.
Il Mastio presente ancora oggi era l’edificio di ingresso della fortezza composto da due piani ed è oggi sede del Museo storico nazionale dell’artiglieria.
Spostati sulla mappa per visualizzare le altre schede.