TORINO. Le Ghiacciaie di Porta Palazzo
Il ghiaccio come il sale, era un bene prezioso per la conservazione degli alimenti e veniva trasportato dalle montagne vicine. Durante il trasporto i blocchi erano coperti di paglia per evitare lo scioglimento per essere collocati all’interno delle ghiacciaie sotterranee.
Nella zona del mercato di Porta Palazzo sono tuttora presenti, anche se non più utilizzati, un sistema di ambienti sotterranei nei quali tra il XVIII ed il XX sec. venivano stipati blocchi di ghiaccio o la neve pressata, per conservare gli alimenti destinati al commercio.
La presenza delle ghiacciaie è documentata da mappe alla fine del Seicento e nel 1753 nella pianta della città, nella zona corrispondente all’odierna piazza Emanuele Filiberto che veniva chiamato “bastione delle ghiacciaie”.
In questa zona si trovano le ghiacciaie pubbliche per la conservazione delle merci dagli ambulanti di Porta Palazzo dismesse nel 1950. Rampe elicoidali consentivano di accedere ai quattro piani interrati delle ghiacciaie alcune delle quali sono tuttora visibili nel parcheggio interrato di piazza Emanuele Filiberto oltre ad una porzione della torre della cinta muraria romana.
La ghiacciaia al fondo di via delle Orfane, realizzata nel 1887, è una costruzione completamente diversa dalle precedenti, è un gigantesco magazzino sotterraneo che scende per ben cinque livelli nelle profondità della città, fino a una ventina di metri sotto il piano stradale, e si articola in un labirinto di corridoi su cui si affacciano più di centocinquanta celle. Questo complesso è diventato ormai da decenni il deposito di tutti i carretti degli ambulanti del mercato dell’abbigliamento di Porta Palazzo.
In piazza della Repubblica durante gli scavi nel 2002 per la costruzione del Palafuksas è stato rinvenuto un impianto sotterraneo di ghiacciaie risalenti probabilmente, al periodo della demolizione delle fortificazioni cittadine nel XIX secolo.
Il ghiaccio si formava stipando neve e ghiaccio nei vani circolari attraverso caditoie aperte sulla copertura. Il pavimento in pendenza verso il centro, permetteva di drenare l’acqua di scioglimento del ghiaccio. Alcuni vani ospitavano, le attività connesse alla lavorazione necessaria per il commercio del ghiaccio ed anche per la conservazione delle derrate alimentari.
Il ghiaccio si formava stipando la neve nei vani circolari attraverso caditoie aperte sulla copertura. Il pavimento in pendenza verso il centro, permetteva di drenare l’acqua di scioglimento del ghiaccio. Alcuni vani ospitavano, le attività connesse alla lavorazione necessaria per il commercio del ghiaccio ed anche per la conservazione delle derrate alimentari.
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