TORINO. Monumento a Massimo d’Azeglio nel Parco del Valentino
La statua di Massimo d’Azeglio (1798-1866) fu eseguita da Alfonso Balzico (1825 – 1901) tra il 1867 e il 1873. Posta nel 1873 in piazza Carlo Felice, l’opera fu poi trasferita nel 1936 sul corso che ne porta il nome, all’inizio del Parco.
La statua lo presenta avvolto da un ampio mantello, con le braccia conserte, in piedi sopra una colonna cilindrica scanalata in granito, ornata da cornici e dettagli in bronzo. Sul basamento una tavolozza e pennelli, un libro e una carta geografica, una spada e un cappello da generale che sono simboli del suo grande eclettismo: pittore, romanziere, militare e uomo politico.
Ai lati del basamento due iscrizioni; una di esse recita “Per tramandare ai futuri / il nome illustre di Massimo d’Azeglio / Re Vittorio Emanuele II / che l’ebbe ministro in tempi difficilissimi / e lo chiamò amico / il municipio torinese e molti cittadini italiani / innalzarono questo monumento”.
Ai lati del basamento, due bassorilievi bronzei: uno lo raffigura ferito nella battaglia di Vicenza nel 1848 durante la prima guerra d’indipendenza e l’altro mentre sottopone al Re per la firma il Proclama di Moncalieri nel 1849.
Dopo la sconfitta nella prima guerra d’indipendenza, il Parlamento Subalpino non voleva ratificare il gravoso trattato di pace; quindi Vittorio Emanuele II, sciolta la Camera, nel Proclama scritto dal d’Azeglio, affermava la primarietà dello Statuto ed esortava gli elettori del Regno di Sardegna a inviare al Parlamento una maggioranza favorevole alla pace di Milano. La nuova Camera, con i due terzi di deputati favorevoli, approvò la ratifica del trattato e Massimo Taparelli marchese d’Azeglio fu nominato Presidente del Consiglio del Parlamento Subalpino, incarico che mantenne dal 1849 al 1852, quando decise di ritirarsi a vita privata.
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