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VILLAR SAN COSTANZO (CN). Chiesa di San Costanzo al Monte

Villar S. Costanzo. particolare fornici
Villar San Costanzo. aula
Villar San Costanzo. San Costanzo al Monte, uno dei capitelli romanici
Villar San Costanzo. San Costanzo al Monte, cripta
Punto di forza

Un monumento romanico poco conosciuto ma molto interessante per la presenza al suo interno di una cripta d’eccezionale ampiezza, che costituisce una ‘chiesa inferiore’ di dimensioni pari a quelle dell’aula superiore e per le caratteristiche delle tre absidi.

La chiesa sorge isolata sul monte San Bernardo, poco distante dal luogo dove era l’antichissima abbazia detta del Villare o di Villar San Costanzo, che sorgeva nel piano, in regione Cannetum (dove oggi è, nell’abitato, la parrocchiale di San Pietro di Villar che conserva il campanile gotico e una cappella quattrocentesca affrescata, per approfondire vedi scheda).
Invece la chiesa di San Costanzo sul Monte era la cella che si dice sorta sul luogo del martirio del Santo (IV secolo) e ampliata in epoca longobarda nel secolo VIII. Distrutta dai Saraceni nel X secolo, la chiesa fu ricostruita in diverse riprese fra i secoli XI e il XIII e subì aggiunte anche in età posteriori, come la semplice facciata settecentesca. Le differenti epoche di edificazione si notano tra la parte posteriore con le splendide tre absidi romaniche e quella anteriore della chiesa, più tarda.

Appena entrati nell’edificio, si dipartono due scale: una che scende alla cripta, l’altra che sale in una vasta aula a tre navate che terminano con tre absidi. La parte anteriore, del XIII secolo, si innesta sulla parte orientale della chiesa, d’età precedente, ed è formata da quattro campate delle quali l’ultima cade oltre la lunghezza della chiesa inferiore o cripta e crea una sorta di nartece interno o atrio comune ai due organismi.
Pregevoli le sculture romaniche al di sopra dell’arco di ingresso della navata centrale che formano una cornice con pezzi di reimpiego della chiesa precedente. I due pilastri che sostengono l’arcone d’ingresso presentano un motivi di intrecci a matassa di fattura anteriore al XII secolo, sormontati da due capitelli a mensola, entrambi raffiguranti una colomba. I pregevoli i capitelli scolpiti, sia all’esterno delle absidi, nei fornici, sia dentro la chiesa, sono opera di una maestranza milanese-comacina e risalgono al 1089-1120 circa.

La pianta della cripta ricalca esattamente l’impianto basilicale della chiesa superiore e le sue tre absidi sono illuminate da finestrelle arcate a doppia strombatura.

I restauri, eseguiti a metà del secolo scorso, riportarono il monumento ad una leggibilità sufficiente, dopo che era stato tramezzato e diviso in più parti in epoca napoleonica quando l’edificio era stati ceduto a privati che lo utilizzarono come azienda agricola.

Data compilazione scheda: 24 dicembre 2024
A cura di AC
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