BUTTIGLIERA ALTA (TO). Cappella della “Madonna dei Boschi”.
È la cappella votiva campestre più importante sul territorio di Buttigliera Alta.
La cappella conserva affreschi quattrocenteschi, quindi fu edificata prima della metà del XV secolo, ma mancano documenti che forniscano notizie sulla sua origine. Nella Cappella si trova anche un’immagine di san Benedetto, che potrebbe forse rimandare a un antico luogo di culto dei Benedettini favorito dalla vicinanza con l’abbazia di San Michele della Chiusa.
La cappella fu per lungo tempo alle dipendenze degli Antoniani della Precettoria di Ranverso, tuttavia nell’Archivio Storico dell’Ordine Mauriziano non ci sono documenti che riguardino nei secoli precedenti il XVII secolo.
In documenti del Seicento, invece, la cappella incomincia ad apparire come loro proprietà. Gli Antoniani evidenziano un interesse costante per le sue necessarie forniture liturgiche, i restauri ed i diversi abbellimenti.
Nel corso del Settecento la cappella è riconosciuta come “Membro della Commandaria di S. Antonio” e “spettante” come proprietà ai Canonici Regolari Antoniani ed è chiaramente rappresentata nel Cabreo del 27 aprile 1729 dell’Archivio Storico dell’Ordine Mauriziano.
Con la soppressione degli Antoniani nel 1776, per l’aspetto religioso la cappella fu unita al territorio parrocchiale di Buttigliera Alta, che ne curò attivamente la conservazione; invece la proprietà passò all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Nel 1855-56 fu ristrutturata ed ampliata e di questi lavori restano nell’Archivio Mauriziano numerosi documenti.
La Cappella è composta da un sacello, con una navata sul davanti verso ovest e piccole costruzioni sul fianco nord.
La cappella custodisce un notevole patrimonio d’arte: affreschi del Quattrocento e del Seicento e due pregevoli pitture murali dell’Ottocento del pittore Giuseppe Gugliemino.
Gli affreschi del XV secolo, a est, dietro l’altare, raffigurano santa Caterina d’Alessandria, san Benedetto e santa Cristina di Bolsena, santa martire presente raramente negli antichi affreschi gotici del Piemonte e qui forse perché la Cappella è posta sulla Via Francigena dove i luoghi di culto a lei dedicati erano molti. “Le eleganti e sinuose figure di Cristina e Caterina sono lavori nei quali appare evidente l’influsso dello stile di Giacomo Jaquerio, perciò riconducibili ad un seguace dell’artista torinese”, scrivono Cifani e Monetti.
Gli affreschi Secenteschi, sulla parete destra del sacello, raffigurano sant’Antonio abate e a sinistra sant’Isidoro in preghiera; sulla volta quattro episodi evangelici – Gesù nell’Orto del Getsemani, la Flagellazione, La Salita al Calvario, La Risurrezione – resi dall’ignoto pittore con pennellate efficaci, rapide, fluide e colorate con discreto vigore che rivelano una cultura ancora tardo manierista.
Dopo la riedificazione e l’innalzamento della cappella, rimaneva un grande spazio vuoto nella parete posta sul limitare tra il sacello e l’aula dei fedeli. Si fece eseguire un grande affresco: La pietà dei Fedeli, secondo il parroco Peretti, ad arricchire la cappella «di un’ampia ancona, rappresentante Maria Vergine Addolorata, come era pure la antica».
Bibliografia::
– Cifani Arabella; Monetti Franco, L’inedita Cappella della Madonna dei Boschi (o della Madonna Addolorata) di Buttigliera Alta (Torino), in: “Arte Cristiana”, vol. 102, 2014, pp. 273-88
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