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CASELETTE (TO). Il santuario di Sant’Abaco

Punto di forza

Il santuario, oltre ad essere un luogo di culto, è anche facile meta di escursioni; vi si accede per una strada acciottolata che sale dal campo sportivo.

Il santuario di Sant’Abaco sorge sulle prime pendici del Monte Musinè (a 535 m s.l.m.) nell’ambito del comune di Caselette (To).
Sulle origini del santuario le notizie sono scarse ed incerte. La prima citazione diretta è del 1622: in un atto comunale i confini di un appezzamento boschivo sul Musinè vengono indicati con riferimento alla cappella.
Nel 1673 l’edificio è ricordato nella relazione della Visita Pastorale dell’arcivescovo di Torino Beggiamo e nel 1713 è pagato dal Comune il quadro (la tela sull’altare), opera del pittore Giuseppe Maso.
Ad inizio 1700 (ma forse anche già prima) a Sant’Abaco vive un eremita, una specie di sacrestano, riconosciuto dall’autorità ecclesiastica, che provvede a pulire e custodire la cappella. La cura del santuario viene poi affidata ad un rettore (più tardi priore).
Nel 1736 la gestione del santuario passa sotto il controllo parrocchiale. Due le ragioni di questa scelta: inserire meglio S. Abaco nella pastorale della parrocchia e rilanciare una devozione che nel paese si è intiepidita.
Tra il 1765 e il 1770 si fanno interventi importanti sull’edificio: la cappella è ingrandita e viene costruito un campanile. La chiesa non ha ancora portico; sulla facciata si aprono due finestre, l’altare è più o meno come lo si vede oggi, dietro c’è un piccolo coro e dietro ancora o di fianco la stanzetta dell’eremita.
Nel 1817-18 si realizza un intervento edilizio di notevole portata: restauro e ampliamento della chiesa, resisi necessari in un periodo in cui è in aumento il numero di fedeli che sale al santuario nel giorno delle celebrazioni.
Ad inizio ‘800 cambia il sistema di nomina dei priori. Nel 1835 comincia il sistema di avvicendamento (sottopriore-priore) che, con qualche modifica, vige ancora oggi.
A metà ‘800 si registra la più intensa attività costruttiva di tutta la storia del santuario. Prende il via nel 1851 una serie di ampliamenti: si costruiscono un coro dietro l’altare (circa la metà di quello di adesso) ed una sacrestia (dove ora c’è l’altare della Consolata), sono rifatti i soffitti e risanati alcuni muri; si inizia a costruire una vera e propria strada per salire al santuario.
Tra 1854 e 1856 sono costruiti i “piloni” della Via Crucis, col contributo di singoli e gruppi sia caselettesi che forestieri. I caselettesi hanno cominciato a sentire S. Abaco come un patrimonio di tutto il paese.
Tra 1859 e 1860 vengono costruiti il portico e la soprastante orchestra (la facciata trova così la struttura attuale), viene realizzata la navata laterale destra, sopra l’altare è ricostruita la volta.
Tra 1866 e 1870 viene risistemata la navata destra, si costruisce quella sinistra in simmetria con l’altra, di fianco al coro è costruita l’attuale sacrestia e nell’area di quella vecchia viene eretto l’altare della Consolata.
Il santuario raggiunge così le dimensioni ed il volto architettonico che ha conservato fino ad oggi.

Eventi caratteristici

Festa di sant’Abaco
La festività religiosa di Sant’Abaco ricorre il 19 gennaio, giorno in cui la chiesa fa memoria dei santi Mario, Marta, Audiface e Abaco.
Le celebrazioni liturgiche al santuario sono officiate il 19 gennaio, e le domeniche precedente e seguente.
I festeggiamenti per Sant’Abaco si aprono il 6 gennaio con la benedizione delle “Carità ed Sant’Abach” che in quei giorni priori e vice priori stanno distribuendo a tutte le famiglie.

Il sabato precedente il 19 gennaio si tiene presso il santuario un pomeriggio di festa: alle 15 il gruppo giovani propone ‘Oratorio d’asporto’, alle 16 si esibisce il gruppo musicale femminile ‘Ele’, alle 17 la tradizionale distribuzione di vin brulé, cioccolata calda e panini. Il pomeriggio si conclude con il ‘Farò e Fasela di Sant’Abaco’ e la fiaccolata dal santuario verso il paese, in piazza Cays si accenderà il grande falò.
I festeggiamenti prevedono anche la domenica prima del 19: alle 11, al Santuario, con la Messa e e la benedizione dei “Caritin.
La giornata di domenica dopo il 19 è il momento centrale della festa di Sant’Abaco: alle 11 al santuario c’è la Santa Messa con la benedizione dei “Caritin”. Nel pomeriggio, alle 16, nel salone polivalente Magnetto, c’è il concerto di Sant’Abaco del Corpo Musicale di Caselette, dedicato come da tradizione a tutti i caselettesi. I festeggiamenti si concludono alle 21 con la serata di ballo.

In allegato la presentazione della festa del 2025: Festa di sant’Abaco

 

Data compilazione scheda: 24 settembre 2025
A cura di DMF
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