CAVOUR (TO). Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo Martire
La parrocchiale di San Lorenzo, a tre navate, fu realizzata tramite la trasformazione di un precedente edificio sacro, che venne riedificato in chiesa parrocchiale dopo le invasioni e devastazioni subite da Cavour da parte degli Ugonotti a fine Cinquecento e, circa un secolo più tardi, ad opera di quelle dell’esercito francese comandato dal generale Catinat.
La nuova Chiesa parrocchiale, che contava cinque navate con sei altari laterali ed era dedicata alla Concezione, venne poi ancora modificata nell’aspetto attuale, in stile basilicale ed a tre navate, con i nuovi restauri iniziati nell’anno 1872. La Chiesa venne consacrata da Monsignor Lorenzo Gastaldi, Arcivescovo di Torino, il giorno 7 ottobre 1874, al diacono e martire S. Lorenzo, così come lo era l’antica parrocchiale extra-muros.
La facciata in ingresso si presenta con un portale barocco, con sei rosoni scolpiti e tre grandi porte di accesso all’interno della Chiesa. Nei vani rettangolari ad esse sovrapposti sono da notare i tre affreschi eseguiti dal pittore Luigi Morgari. Quello di mezzo ritrae S. Lorenzo mentre presenta al governatore romano le proprie ricchezze, ossia l’ingente moltitudine di poveri che egli sollevava dalla miseria con le sue elemosine. Il secondo, alla sinistra di chi guarda, rappresenta l’Angelico Beato Cherubino d’Avigliana in un momento di contemplazione di fronte all’immagine del Crocifisso. Il terzo a destra raffigura il proto-martire S. Stefano, in atto di raccomandare a Dio sé e i suoi lapidatori.
Entrati all’interno della Chiesa colpisce la vista il prezioso soffitto di legno ornato con grandi e piccoli rosoni dorati, opera del celebre falegname Rosso Filippo.
Da notare sulle pareti laterali della navata centrale i 14 pregiati affreschi del Morgari rappresentanti i momenti più espressivi della vita terrena di Gesù Cristo e la sua passione.
Inferiormente si sussegue una fila di quadri ad olio su tela, separati dagli affreschi superiori mediante un bel cornicione anch’esso dorato, con rispettiva ringhiera in ferro battuto, con disegno a volute.
Seguono i quadri rappresentanti S. Agostino mentre parla dolcemente con un bimbo sulla spiaggia; il martire S. Lorenzo, e questo è 1’unico quadro superstite dell’antica parrocchia che fu distrutta; l’evangelista S. Luca; l’Arcangelo Michele, mentre caccia dal Paradiso con la spada fiammeggiante il superbo Lucifero.
Spostandosi verso l’altare: il primo quadro che possiamo osservare rappresenta l’Angelo Custode mentre cerca di proteggere un fanciullo tentato dal demonio; seguono gli evangelisti S. Marco e S. Matteo.
Spostandosi nella navata laterale destra e partendo dall’ingresso, il primo altare che s’incontra è consacrato a S. Luigi. Si può osservare un bel dipinto di questo Santo con alla sua destra l’immagine del martire S. Sebastiano e alla sua sinistra quella di S. Rocco; segue un secondo altare consacrato a S. Giuseppe.
Infine, segue un terzo altare consacrato alla Beata Vergine del Carmine, che vi è raffigurata in un bel dipinto ad olio con a destra l’immagine di S. Teresa e a sinistra quella di S. Elisabetta.
Soffermandosi tra l’altare maggiore e la navata laterale di sinistra si incontra un’opera graziosa e fine, la statua della Madonna, pronta ad accogliere sotto la sua protezione il paese di Cavour.
Spostandosi nella navata laterale di sinistra, il primo altare che si incontra a partire dalla sacrestia, è consacrato alla Beata Vergine del Rosario. Sopra l’altare, in un’elegante nicchia, si può ammirare 1’effigie della Madonna con il Bambino Gesù, in legno dorato, cui fanno corona i 15 piccoli misteri del Santo Rosario.
Procedendo, il secondo altare che si incontra è consacrato a S. Antonio abate. Le icone di quest’altare, come di quello di S. Luigi, S. Giuseppe e la Madonna del Carmine, sono opera del Buccinelli; gli ornati delle rispettive icone di S. Luigi, della Madonna del Carmine, della Vergine Beata del Bambino Gesù sono opere pregiate dello svizzero Pietro Cantone.
Nel terzo altare, il più pregiato fra tutti, si può ammirare un famoso trittico con la Madonna col Bambino che porge l’anello per lo Sposalizio mistico a santa Caterina, S. Agnese e S. Lucia. Lo scomparto centrale della pala lignea, con la Madonna col Bambino, è attribuito a Defendente Ferrari. Invece, l’immagine di S. Agnese a destra e quella di S. Lucia alla sinistra, sono state ricopiate da opere di Defendente Ferrari dall’eccellente pittore lombardo dell’800, Eugenio Buccinelli, a cui si devono altri citati dipinti all’interno della chiesa.
Spostandosi quindi ad osservare il Battistero della Chiesa parrocchiale, sono da notare, i pregiati stucchi opera del savonese Antonio Brilla raffiguranti Gesù Cristo e Giovanni Battista mentre lo battezza. Da considerare la vasca in marmo con 1’arma dei Racconigi, con la data XI agosto MDXLV; il vaso per 1’acqua battesimale è un regalo di Bernardino I di Savoia – Racconigi.
Tornando indietro ed avvicinandosi al presbiterio, si possono osservare sul frontone del grande arco soprastante l’altare un grande crocifisso in legno fiancheggiato da due angeli.
Ai due lati dello stesso presbiterio si trovano due dipinti rappresentanti: uno l’Assunzione di Maria Vergine al Cielo, e 1’altro la discesa dello Spirito Santo sopra gli Apostoli.
Sempre ai lati dell’altare maggiore agli inizi del Novecento si potevano osservare i dipinti ad olio raffiguranti papa San Gregorio Magno e Gesù Cristo indicato da Pilato.
L’altare maggiore, che è in marmo policromo pregiato, fu regalo di Monsignor Vignolo. È collocato in un vano di quattordici metri ricavato al fondo della navata centrale e sormontato da un arco sul quale è disposto un pregevole crocifisso.
Sopra l’altare maggiore si può ammirare nella cupola ovale la gloria del martire S. Lorenzo, affresco del già citato Luigi Morgari.
L’autore di questo triplice dipinto è ancora il Buccinelli; gli ornati il legno sono opera dello scultore Castagno.
A destra dell’altar maggiore si trova l’altare del Crocifisso (in marmo nero, giallo, verde e rosso molto appropriato alla Passione di Nostro Signore) che è opera del Sassi. Il gruppo di statue in scagliola rappresentante Gesù assistito da Maria Santissima e dall’Apostolo prediletto S. Giovanni, è invece opera del famoso Brilla; gli ornati di questa cappella sono del Paracchini.
Infine, molto ammirato è l’altare del Sacro Cuor di Gesù, in pietra serena.
La Cappella del Sacro Cuore di Gesù, di stile rinascimentale trattato modernamente, fu eseguita dal Sassi e dal Paracchini su disegno dell’ingegner cav. Emanuele Peyron. Figura essere una delle cappelle più belle della Chiesa ed è 1’opera più appariscente voluta da Monsignor Arato.
Bibliografia:
– Anselmo Nuvolari Duodo, Contributi alla riscoperta ottocentesca di Defendente Rerrari: restauri e ricomposizioni tra Avigliana e Cavour, in Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, Nuova Serie LXV – LXVI – LXVII – LXVIII 2014 – 2017, pagg. 97 – 126 e 8 imm.
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