CHIERI (TO). Città romana di Carreum Potentia e la Mostra Archeologica
Rimangono alcuni reperti e siti della città romana.
L’abitato urbano, privo di mura, sembra si estendesse su un’area quadrata con lato di 6-700 m compreso all’incirca tra le attuali via S. Raffaele, via dei Molini, via Tana ad ovest; via S. Pietro, via Pellico, via S. Domenico a sud; via S. Antonio a nord.
Nel corso del restauro del Palazzo Fassati di San Severino, sono emersi resti di un complesso identificato con il foro e composto da una grande piazza quadrangolare, di circa 60 m di lato, delimitata ad est da murature, circondata da portici e provvista di una vasca di raccolta dell’acqua. La sua realizzazione in età augustea, all’inizio del I sec. d.C., potrebbe segnare il riconoscimento dello status municipale di Carreum.
Al di fuori del perimetro urbano si collocano invece le necropoli e gli impianti artigianali, indagati in modo sistematico a partire dagli anni ’80 del Novecento.
La Mostra Archeologica è stata allestita nel 2009 nel seminterrato del Palazzo Comunale e raccoglie principalmente reperti trovati a Carreum Potentia.
La prima sala illustra i commerci in epoca romana, testimoniati da moltissime anfore scoperte nella città, prodotte localmente o provenienti da diverse aree del Mediterraneo.
Banchi di anfore, usate per drenare l’umidità del suolo, vennero alla luce in diversi scavi: nel 1960 a Ponte Nuovo; nel 1983 lungo le sponde del rio Tepice e nel 1993 in via Tana e il contesto di quest’ultimo sito è stato ricostruito per l’esposizione.
La seconda sala illustra le cerimonie che accompagnavano il defunto nel suo ultimo viaggio e i reperti provengono dalla necropoli di Ponte Nuovo (viale Cappuccini e viale Fasano, indagate nel 1960 e 1993), che fiancheggiava la strada in uscita da Chieri in direzione sud-ovest.
La terza sala espone le produzioni ceramiche realizzate a Chieri in età imperiale romana e nel Medioevo (fine XII secolo). Tra i reperti più tardi vi sono esemplari di ceramica di tipo invetriata, o ingobbiata (cioè ricoperta da ingobbio) o smaltata (cioè ricoperta da vernice di solito lucida fissata con una seconda cottura).
Per valorizzare i reperti esposti, la Città di Chieri ha instaurato un rapporto di collaborazione con il Munlab di Cambiano – Ecomuseo regionale dell’argilla, che ha realizzato oggetti ispirati alle antiche produzioni locali.
La Mostra è visitabile su richiesta, tel. Comune 011 9428342 o email cultura@comune.chieri.to.it.
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