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PIANEZZA (TO). Cappella di san Sebastiano

La cappella di san Sebastiano

Gli affreschi interni sulla parete sinistra
Le tentazioni a sant'Antonio abate
Gli affreschi della volta.
Particolare degli affreschi di scuola jaqueriana
Affreschi di scuola jaqueriana
Punto di forza

La cappella della Madonna delle Grazie o di san Sebastiano contiene affreschi del XIV e XV sec.

La Cappella, dedicata alla Madonna delle Grazie e a San Sebastiano, era posta appena fuori dell’abitato del paese, dove forse sorgeva una porta. Fungeva da sentinella a difesa dai frequenti morbi endemici, in special modo a baluardo contro la peste, terrore del Medioevo. Non si possono escludere, nella scelta del luogo di costruzione, delle ragioni igieniche: la Cappella era frequentata da devoti che erano sospettati di essere ammalati oppure già colpiti dal morbo, per cui non potevano entrare nell’abitato.
Non si può fissare l’anno esatto di costruzione nel corso del XV secolo, travagliato dalle pestilenze. Si pensa che sia stata edificata dopo la peste del 1428 o dopo il 1460 quando la peste colpì le valli di Lanzo ed anche Pianezza.

La cappella contiene affreschi che necessitano di un efficace restauro, già programmato. Il degrado è di data antica: le prime visite pastorali del 1500 segnalavano già allora la necessità di interventi sui dipinti.
La Cappella divenne famosa (“La Domenica del Corriere” le dedicò una tavola di copertina) quando negli anni 1931-32 fu trasferita tutta intera dal luogo più a monte, ove si trovava, fino al sito attuale, distante 140 metri. Opportunamente ingabbiata in una struttura di legno, fu fatta scorrere di pochi metri al giorno su rulli posti su rotaie.
In quella occasione si eliminò la parete che chiudeva la facciata, sostituita poi da una cancellata di legno: soluzione più consona alla tipologia originaria.

La cappella è decorata internamente da affreschi eseguiti in tempi diversi. Il ciclo più sviluppato è quello della volta, che si snoda in sette campiture, sei uguali ed uno di apertura maggiore, dedicato alla vita di San Sebastiano e realizzato dai pinerolesi Bartolomeo e Sebastiano Serra negli ultimi anni del XV secolo.
Sulle pareti gli affreschi superstiti raffigurano i devoti sotto il manto della Vergine, a destra; san Sebastiano affiancato da san Rocco sulla parete di fondo: a sinistra, le tentazioni di sant’Antonio abate o meglio le torture che subisce da parte dei diavoli.
Gli artisti sono anonimi: si pensa ad esponenti della scuola di Jaquerio.

Info:
Comune, tel. 011 9670000

Data compilazione scheda: 26 luglio 2025
A cura di DMF
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