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SALUSSOLA (BI). Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta

Salussola. Parrocchiale, particolare fregio del portale
Salussola. Parrocchiale, oculo
Salussola. Parrocchiale, archetti
Punto di forza

L’edificio del XII secolo fu rifatto nel XIV e la sua struttura romanico-gotica è ben visibile ancora oggi anche se aggiunte barocche ne hanno snaturato alcune caratteristiche.

La Chiesa è nominata nel 1217 e nel 1298; essendo all’interno del borgo, fortificato, si conservò intatta tra le molte guerre che devastarono Salussola e solo nel 1413 fu elevata al rango di pieve, in sostituzione di quella di Puliaco (della quale ora restano pochissimi ruderi) e con il diritto di amministrare il battesimo. Fu parrocchia dal 1413 e fino al 1748 ed era l’unica sull’intero territorio di Salussola Oggi le tre parrocchie che si erano staccate dalla Chiesa Madre sono ritornate a far parte della Comunità parrocchiale di Salussola.

La pianta è a tre navate, con abside poligonale i cui angoli sono segnati da contrafforti. La facciata è a gradini, esempio unico nel Biellese; sul lato destro però lo spazio fra un gradino e l’altro è stato riempito, ottenendo un unico spiovente. Si vede però bene il profilo dei gradini originari, perché la muratura è diversa. Da questa parte inoltre, facciata e chiesa sono state allargate e l’asimmetria è vistosissima. La porta, che in origine doveva essere ogivale, è incorniciata da un fregio rettangolare di terracotta con figure di Bacco e grappoli d’uva, quattro-cinquecenteschi. Il protiro addossato alla facciata è sproporzionato e i fianchi della chiesa hanno ora un aspetto irregolare per l’apertura di varie cappelle laterali. La decorazione consisteva in due fregi di archetti a tutto sesto incrociati, uno lungo la navata e uno lungo le navatelle, sormontati da corsi di mattoni a dente di sega che si è conservata in due lunghi tratti sul lato sinistro.
L’abside ottagonale, costruita nella parte bassa in pietra, in alto è in mattoni; i contrafforti che la sostengono sono un esempio unico nel Biellese. Ai fianchi dell’abside, la parete terminale delle navatelle conserva gli archetti pensili. Il campanile è stato ricostruito nel 1722.

L’interno ha subìto trasformazioni rilevanti, specie nella navata centrale dove gli archi trasversali sono ora a tutto sesto e mancano i costoloni, presenti invece nelle crociere delle navate laterali. In queste ultime gli archi trasversali, come pure gli archi longitudinali che le separano dalla navata principale, hanno profilo acuto. L’interno conserva dipinti cinque-seicenteschi, due di Giuseppe Giovenone.

Data compilazione scheda: 9 novembre 2025
A cura di AC
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