SAN MAURIZIO CANAVESE (TO). La chiesa plebana
Monumento importante per la città di San Maurizio Canavese.
La chiesa plebana di San Maurizio Canavese (To) situata a fianco al cimitero nella zona in cui sorgevano l’antico castello ed il paese, si presenta esternamente come un edificio di assetto romanico nonostante siano evidenti i molti interventi di adattamento operati nel corso dei secoli.
L’edificio, fondato nell’XI secolo, fu già riplasmato nel XII secolo usando vario materiale di recupero, anche di epoca romana, conservando nelle forme originali solo l’abside ed il campanile.
L’abside, in particolare, permette di osservare le diverse fasi costruttive, la muratura a vista e di apprezzare i particolari più antichi.
L’interno è diviso in tre navate separate da arconi di forma goticheggiante. L’edificio è completato da una cappella laterale detta del Marchese, sulla cui parete destra, accanto all’altare, si trovano riquadri che rappresentano Santa Marta, Santa Caterina di Alessandria e Santa Lucia.
In corrispondenza dello stesso altare si trova un affresco che rappresenta la Madonna della Misericordia.
Sull’altare maggiore è collocata la copia fotografica del trittico con al centro l’Adorazione dei Magi e, nei pannelli laterali, San Maurizio e San Francesco presentati da un donatore. L’originale, realizzato da un pittore di area vercellese, è oggi nel salone del Palazzo del Municipio di San Maurizio Canavese.
Le pareti della chiesa ospitano ancora frammenti di affreschi realizzati tra XV e XVI secolo da pittori epigoni di Giacomo Jaquerio.
Nel catino absidale, alla base della parete sinistra si trovano un San Paolo eremita ed un Santo Cavaliere.
Nel sottarco dell’altare del Santissimo Rosario è emerso un ciclo di dieci ritratti raffiguranti Profeti e Patriarchi, personaggi dell’Antico Testamento. In controfacciata è invece riaffiorato un affresco con la Madonna e il Bambino in mezzo a Santi. Si distinguono inoltre, il dipinto con Martirio di San Maurizio e dei suoi compagni datato 1676 realizzato dal pittore Bartolomeo Caravoglia, pittore attivo per la corte torinese.
È invece di Domenico Guidobono l’Assunzione di Beata Maria Vergine tra San Giorgio e San Nicola Vescovo realizzata entro il secondo decennio del Settecento.
Sulla parete sinistra della navata centrale della chiesa, al lato opposto del pulpito, si trovano ventiquattro riquadri ripartiti in due fasce rappresentanti episodi della Vita di Cristo, dalla nascita, l’esistenza e la Passione realizzati dai pittori pinerolesi Bartolomeo e Sebastiano Serra nel 1495, come attestato da una ricevuta di pagamento rilasciata dalla Comunità di San Maurizio.
La pieve fu utilizzata fino all’Ottocento come parrocchia. Nel 1813 i pievani ottennero il trasferimento della sede parrocchiale nella chiesa del concentrico che le Confraternite avevano fatto costruire e nel 1922 l’edificio viene dichiarato di interesse nazionale. Oggi viene utilizzato prevalentemente nel periodo estivo o per funzioni religiose e funebri o per ospitare concerti di musica sacra.
Autore: Luciano Querio (da Città e Cattedrali) 15 apr 2025
Vedere anche sull’influenza della pittura di Jaquerio nel suo periodo: https://www.jaquerio.afom.it/angela-crosta-linfluenza-di-jaquerio-sulla-pittura-in-piemonte-e-nel-ducato-di-savoia-durante-il-xv-secolo/
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