TORINO. Fondazione Accorsi-Ometto
La fondazione Accorsi-Ometto è un museo-casa ricchissimo di storia, arte e pezzi da collezione di alto valore che lo rendono unico nel suo genere.
La Fondazione Accorsi-Ometto di Torino ha sede in Via Po 55, in un palazzo storico che affonda le sue radici nel XVII secolo. Originariamente, l’edificio ospitava una chiesa dedicata a Sant’Antonio abate, costruita dai padri Antoniani nel 1616. Nel corso dei secoli, l’edificio ha subito diverse trasformazioni, fino a diventare la dimora di Pietro Accorsi nel XX secolo. Recentemente, la fondazione ha intrapreso lavori di recupero degli infernotti, i sotterranei dell’edificio, con l’obiettivo di renderli accessibili al pubblico e raccontare la storia di questa parte di Torino. Pochi sono oggi i resti riconoscibili delle costruzioni antiche: un brano di affresco del coro della chiesa nei locali delle segreterie del primo piano; due colonne in pietra sotto i portici di via Po; una parte della sacrestia nel locale del book-shop, mentre quanto rimasto del campanile è stato murato per preservarlo. Nel Novecento la storia del palazzo ha trovato una prosecuzione ideale ed un nuovo grande impulso.
La Fondazione è un’istituzione culturale dedicata alla conservazione e valorizzazione delle arti decorative. Il suo nucleo originario è rappresentato dalla collezione di Pietro Accorsi, uno dei più rinomati antiquari Novecento. Dopo la sua scomparsa nel 1982, Giulio Ometto, suo collaboratore e successore, ha dato vita alla fondazione nel 1999, realizzando il desiderio di Accorsi di trasformare la sua collezione in un museo aperto al pubblico.
Il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto ospita una vasta collezione di oltre tremila opere, distribuite in 27 sale. Tra queste, spiccano mobili, ceramiche, porcellane, cristalli, arazzi e dipinti, principalmente del 1700. Una delle eccellenze del museo è la raccolta di opere di Pietro Piffetti (1701 – 1777), celebre ebanista torinese, tra cui il famoso “Doppio corpo” firmato e datato 1738, considerato un capolavoro dell’ebanisteria mondiale. Il museo è allestito come una casa-museo, ricreando ambienti che riflettono il gusto e lo stile del Settecento.
Le sale del Museo presentano inoltre, diverse tematiche: troviamo La Sala delle Ceramiche che ospita una collezione di manufatti provenienti da varie manifatture, tra cui quelle torinesi e Wedgwood. La Sala dei Servizi in Porcellana espone due servizi da tavola di grandi dimensioni, provenienti da Frankenthal e Sèvres, oltre a una fontana lavamani piemontese in legno intagliato. La Sala da Pranzo è caratterizzata da carte dipinte settecentesche con motivi orientali, mentre il Salotto della Musica presenta arredi neoclassici dei primi anni del XIX secolo, tra cui un pianoforte e un’arpa. Il Salone Luigi XVI combina elementi del tardo Settecento con influenze neoclassiche, ospitando divani, sgabelli, cassettoni e un particolare doppio corpo a ribalta rivestito di formelle in maiolica.
Per visite: https://www.fondazioneaccorsi-ometto.it/
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