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ARONA (NO). Collegiata di Santa Maria Nascente

Punto di forza

Situata nel nucleo medievale del paese, nello stesso luogo in cui sorgeva una piccola e antica cappella dedicata alla Vergine (sec. XI), la chiesa di Santa Maria fu trasformata in parrocchiale nel 1488.

La data precisa dell’edificazione del nuovo edificio non è certa ma la prima testimonianza documentale dell’esistenza della “chiesa nuova” proviene da un manoscritto risalente al 24 dicembre 1467 redatto dall’Abbazia dei Santi Gratiniano e Felino e conservato presso l’Archivio di Stato di Torino .

Purtroppo non è possibile risalire al disegno architettonico originale e neppure al progettista della nuova costruzione. Si suppone però che il giorno della consacrazione la Chiesa Nuova fosse ancora incompleta nelle strutture murarie, questo è confermato dalle “ordinazioni” dettate da Carlo Borromeo  in seguito ad una visita pastorale del 1567 dalle quali si evince che l’edificazione non era ancora del tutto terminata.

All’epoca della consacrazione la facciata era in sasso calcareo della rocca, lo stesso materiale con cui è stata fatta la facciata odierna, ma era priva delle aperture laterali. Era già presenta la composizione scultorea della natività posizionata sopra il portale fregiato dagli stemmi dei Borromeo. L’interno era senza decorazioni e arredi, le tre cappelle laterali non erano costruite mentre la Cappella Maggiore, senza coro e senza abside, era chiusa da un muro all’altezza del secondo arco e ai lati, mentre al centro sorgeva l’altare maggiore.

Nell’atto di consacrazione la chiesa viene menzionata come “nuova chiesa della Beata Vergine del borgo di Arona, della diocesi di Milano”, l’intitolazione completa risale al 1608 quando venne aggiunto “della Natività” su espressa richiesta di Federico Borromeo  che nel 1607 chiese anche a papa Paolo V di elevare la chiesa al rango di Collegiata .

Federico Borromeo provò particolare affetto per questa chiesa, tanto da finanziare con mezzi proprie numerose migliorie, ampliamenti delle finestre, rinnovo dell’organo e decorazioni degli interni con stucchi ed affreschi, sua la donazione di un ciclo di tele del Morazzone tuttora presenti. Nel 1610 dona alla Collegiata mitra palio e bastone pastorale di Carlo Borromeo.

All’età barocca risale la cella campanaria costruita per volontà dell’arciprete Carlo Litta nel 1662 sopraelevando l’antico campanile romanico.

Tra il 1856 e il 1910 vennero apportate una serie di modifiche come la costruzione del coro, il restauro del presbiterio, venne aperto il grande oculo sulla facciata e le finestre furono portate a sesto acuto. Tutto l’apparato decorativo venne rifatto seguendo il gusto neoromanico.

La chiesa infine mantenne la pianta basilicale con uno stile ibrido tra neogotico e neobizantino ed un rivestimento delle pareti in finto marmo.

L’interno è a tre navate con archi sostenuti da pilastri ottagonali con capitelli. Le volte sono a crociera e tutta la decorazione interna risale alla seconda metà dell’Ottocento.

La navata centrale termina con il presbiterio ed il coro.

In ciascuna delle navate laterali si aprono due cappelle e sempre due cappelle concludono, sul fondo, le navate stesse.

Tra le opere d’arte presenti all’interno della chiesa spicca il Polittico della Natività, capolavoro del rinascimento piemontese di Gaudenzio Ferrari. Commissionato nel 1510, il polittico, composto da sei pannelli e tre piccoli riquadri alla base, venne inizialmente posto sull’altare maggiore, nel 1813, in occasione di un restauro dell’edificio, venne spostato all’interno della cappella degli Innocenti.

Indirizzo: Via San Carlo 6 – Arona (NO)

Data compilazione scheda: 10 ottobre 2025
A cura di A. P.
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