AVIGLIANA (TO). Le fortificazioni cittadine
Avigliana è stata per secoli una città murata, con mura di cinta che difendevano tutti i suoi borghi estendendosi per parecchi chilometri intorno all’abitato.
Avigliana è stata per secoli una città murata, con mura di cinta che difendevano tutti i suoi borghi estendendosi per parecchi chilometri intorno all’abitato. Oggi di queste mura non rimangono che poche tracce difficilmente leggibili, mentre sono conservate, sparse per i vari borghi, alcune torri e numerose porte.
La cinta muraria di Avigliana non recingeva l’abitato, distribuito su un’area molto vasta e su un terreno molto irregolare, con un unico anello come accadeva in quasi tutti i centri medioevali fortificati: ad Avigliana ogni borgo aveva una cinta muraria conclusa, anche se fortemente integrata con il resto delle fortificazioni.
Questa particolarità dava origine ad un sistema di recinti indipendenti, ognuno dei quali racchiudeva un settore dell’abitato.
Conquistato uno dei recinti l’eventuale assalitore doveva nuovamente faticare per entrare nel settore successivo.
L’insieme delle fortificazioni era poi integrato con il castello, posto in posizione centrale e dominante sui borghi.
Immediatamente ai piedi del castello il Borgo Nuovo era difeso da una cinta che racchiudeva la sommità della collina con al centro lo spazio della piazza (l’attuale piazza Conte Rosso). Le fortificazioni di Borgo Nuovo sono oggi le più leggibili, anche se le loro tracce si perdono sotto costruzioni più recenti o all’interno di parchi e giardini privati. Delle torri che appartenevano a questa parte di cinta una sola è conservata in tutta la sua imponenza. Si tratta di una torre semicircolare, in laterizio, con apparato sporgente, che si può osservare agevolmente al culmine della salita che da piazza S. Maria raggiunge Porta Ferrata. A destra della stessa salita i resti di un’altra torre, probabilmente simile alla precedente.
Qui sorgeva l’arco di Porta Ferrata, una delle porte più importanti di Avigliana, oggi completamente scomparso anche se il suo nome rimane legato alla bella casa medioevale conservata accanto ai resti della seconda torre.
Scomparsa Porta Ferrata, delle porte che davano accesso a Borgo Nuovo rimane Porta San Giovanni, che si apre di fronte alla facciata della chiesa omonima. Si tratta di un varco aperto in un edificio di origine medioevale, una casaforte, costruita sul ciglio della collina, la porta dà accesso alla ripida discesa che porta in Borgo Ferronia e da qui verso Borgo San Pietro.
Le uniche tracce delle fortificazioni di Borgo Ferronia e Borgo San Pietro sono due porte, intatte e recentemente restaurate. Realizzate in laterizio e pietrame e coronate di merli, queste due porte, che oggi non appaiono troppo imponenti, un tempo difendevano gli accessi alle vie maestre dei due borghi.
Anche Borgo Santa Maria. Sul lato opposto della collina, conserva una porta: quella che lo separava da Borgo Vecchio. E’ una delle porte più interessanti di Avigliana ed in origine doveva avere l’aspetto di una bassa torre sovrastante la via.
Borgo Vecchio, infine, non conserva tracce delle mura né delle porte che ne difendevano gli accessi: d’altra parte le quattro porte che ancora rimangono in Avigliana non sono che una piccola parte di quelle che componevano il sistema di fortificazioni, per la maggior parte andato distrutto nelle guerre o sacrificato alla viabilità moderna.
I resti delle fortificazioni cittadine ancora conservati risalgono tutti al XIV e XV secolo, e non esistono tracce di opere bastionate: questo fa pensare che la cinta muraria non venne adattata per resistere alle artiglierie, come invece accadde alle fortificazioni del castello nel XVI e XVII secolo.
Le difese dei borghi, non aggiornate, rimasero quelle tardomedioevali che probabilmente si rivelarono inutili per difendere la città durante gli attacchi che subì nel corso del ‵600 da parte dei francesi.
Avigliana fu quindi una città ben difesa nel ‵300 e nel ‵400, periodo in cui raggiunse il suo massimo splendore, ma nei secoli successivi le sue opere difensive divennero obsolete e quindi inutili, e questo determinò, non senza l’ausilio delle artiglierie francesi, la loro scomparsa.
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