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MONCALIERI (TO). Chiesa di santa Maria della Scale e sant’Egidio abate

La facciata della chiesa

La chiesa
L'interno
Punto di forza

La chiesa parrocchiale è situata in via principessa Maria Clotilde 3, in fondo alla piazza Vittorio Emanuele II, che si raggiunge percorrendo via S. Martino a partire dalla stazione ferroviaria.

La chiesa parrocchiale è situata in via principessa Maria Clotilde 3, in fondo alla piazza Vittorio Emanuele II, che si raggiunge percorrendo via S. Martino a partire dalla stazione ferroviaria.
La località si trova sulla collina, in prossimità del Real Collegio e della via che sale al Castello Reale.

La chiesa è stata costruita in due campagne successive (1262 e 1363). La costruzione, iniziata nel XIII secolo, ha poi subito numerosi interventi e restauri sino al XX secolo. Stando ad alcuni legati testamentari, nella seconda metà del XIII secolo la costruzione non era ancora completata. Le spese richieste avevano infatti messo in grave difficoltà le finanze della collegiata ed un prevosto di essa, in particolare Ottone de Advocato dei signori di Trofarello, si impegnò a fondo per reperire i fondi necessari a portare a termine la costruzione. Lo stesso vescovo di Torino, Tedisio, il 6 maggio 1318 contribuì donando ‘graziosamente’ al Capitolo moncalierese cento lire viennesi. Grazie a questi interventi la costruzione fu terminata intorno al 1330.
A partire dal Settecento ha subito nel suo interno numerosi rimaneggiamenti; tra questi si cita la demolizione dell’abside della navata centrale, avvenuta nel 1745 circa, sostituita da un presbiterio, i cui stalli lignei sono stati eseguiti da Antonio Riva nel 1749.
Altri interventi si sono verificati nella prima metà dell’Ottocento, e solo il restauro del 1863 ha permesso di recuperare l’aspetto originario.
Anche la facciata è stata modificata: nel corso dell’Ottocento è stato inserito il rosone e la scala in marmo ha sostituito quella originaria in mattoni.
L’arco d’ingresso forse nacque con una ghimberga, riscontrabile in molte altre chiese simili e coeve; ma di essa è sparita qualsiasi traccia. Ciò che rimane sono volute in cotto, di gusto secentesco, che non rispecchiano minimamente lo stile della chiesa. Il grosso rosone circolare fu inserito con il restauro del 1857 al posto della trifora originaria e richiese un poderoso sforzo per rinforzare, con chiavi in ferro, tutta la facciata, mettendo in serio pericolo la stabilità stessa dell’edificio. Una attenta lettura dell’angolo ove attualmente è collocato il fonte battesimale dimostra inequivocabilmente che il campanile fu aggiunto in seguito, sulla pianta voluta a tre navate sino al muro di facciata. Di questo campanile parlano sovente le cronache e gli ordinati di Moncalieri: non era nato per essere campanile, ma torre civica come conferma la sopravvivenza dell’antico cammino di ronda, tuttora visibile sotto il tetto.
La scalinata d’accesso è opera ottocentesca e sostituì quella vecchia, in mattoni, a due rampe di linea curva rivolte una verso l’attuale vicolo Andrea Cotta e l’altra verso il palazzo comunale.
Anche all’interno l’organismo costruttivo originario subì nel tempo demolizioni, aggiunte, rifacimenti, che ne minarono l’integrità stilistica. Ne derivò una pianta romanico-gotica (con modi diversi di esecuzione delle opere murarie), a tre navate con absidi terminali. La quarta navata fu un inserimento successivo, sorta verso il 1400 per ospitare le cappelle cimiteriali delle famiglie nobili cittadine.
Delle tre absidi primitive, solo quella a destra è ancora parzialmente esistente; quella centrale fu demolita verso il 1745 per far posto al nuovo presbiterio ed al ricchissimo coro ligneo, opera barocca di Giuseppe Antonio Riva, e, infine, la terza abside di sinistra divenne, dapprima, cappella gentilizia della nobile famiglia dei Lingotto e, successivamente, sdoppiata, ospitò nella parte anteriore, un altare dedicato a san Giuseppe e, nella parte posteriore, una modesta sacrestia. Pochi anni dopo venne inoltre inserita la cappella intitolata al beato Bernardo di Baden, destinata a conservare l’urna con le reliquie del santo patrono di Moncalieri, beatificato nel 1480.
Nella navatella nord, o quarta navata, erano addossate sette cappelle di patronato delle più nobili famiglie di Moncalieri, che vennero demolite a metà dell’Ottocento, nell’ambito di un restauro che trasformò la chiesa in forma ‘neogotica’, arricchendola di affreschi secondo il gusto dell’epoca. Un nuovo restauro (1963-1968) tentò di riportare la chiesa alle condizioni originarie, asportando la pesante decorazione musiva ottocentesca.
La prima cappella a sinistra ospita il “Compianto sul Cristo Morto”, bellissimo gruppo in arenaria dipinta rappresentante la deposizione di Gesù nel sepolcro, opera ritenuta quattrocentesca, un piccolo capolavoro di arte borgognona o fiamminga. La pellicola pittorica che vediamo è frutto di diversi strati di ridipinture posteriori. Il pregevole gruppo fu donato dal generale francese e governatore di Moncalieri (dal 1539 al 1553) Blaise di Monluc.

Info:
Tel. 011 641915 – La chiesa è normalmente aperta.
parr.collegiata.moncalieri@diocesi.to.it
L’edificio, per la presenza di numerose barriere architettoniche, purtroppo non è agibile per i disabili in carrozzina.

Eventi caratteristici

La chiesa Sant’Egidio abate, aprirà le sue porte domenica 22 giugno 2025, grazie ai Volontari dei Beni Culturali della Associazione “Progetto Cultura e Turismo” di Carignano, che effettueranno accompagnamento alla visita.
Nell’occasione saranno accessibili: l’antico Oratorio dei Morti, già cimitero per le famiglie nobili e borghesi della città, che oggi custodisce la pala dell’Immacolata del moncalierese Juglaris (1908), già direttore della scuola d’Arte di Boston, e la tomba di Antonio Panighetti, il famoso “ciabattino santo”, dalla storia avventurosa ed edificante; e la sala contenente due dei pilastrini secenteschi che delimitavano in antico le proprietà della Chiesa.

Info:
telefonare al n. 3381452945. L’apertura dell’edificio è garantita dalle 14,30 alle 17,30 (ultima partenza accompagnamento, h 17).
Non è necessaria la prenotazione.
www.carignanoturismo.orgcarignanoturismo@gmail.com

 

Data compilazione scheda: 20 giugno 2025
A cura di DMF
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