POLLENZO (Cn). Il castello.
Il Castello di Pollenzo custodisce una storia che risale all’antica città romana di Pollentia, fondata intorno al 170 a.C.; fa parte delle 16 Residenze Reali Sabaude iscritte alla lista UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.
Oggi, il castello è la sede dell’Università di Scienze Gastronomiche, creata da Slow Food.
Il Castello di Pollenzo ha una storia complessa ed affascinante. Inizialmente, il castello era una fortezza medievale, poi trasformata in residenza feudale dai Marchesi di Romagnano.
A partire dal 1835, per volontà di Carlo Alberto nacque una Tenuta Reale di casa Savoia.
Centro economico-finanziario della tenuta fu l’Agenzia che, nelle intenzioni di Carlo Alberto, sarebbe diventata una masseria modello per mezzo della quale condurre esperimenti per il miglioramento nella redditività delle attività agricole.
Per il nuovo progetto, Carlo Alberto si affidò a famosi architetti come Pelagio Palagi, che si occupò in primo luogo del castello, degli esterni così come degli interni, e che aveva già lavorato per il Re nel Castello Reale di Racconigi e nel Palazzo Reale di Torino. Palagi sarà accompagnato poi da Carlo Sada, Ernesto Melano (uno dei massimi esponenti dell’arte neogotica italiana) e da Xavier Kurten, che in qualità di progettista di giardini, si occupò soprattutto degli spazi che circondavano il castello.
Gli interventi furono di tale portata che comportarono la quasi totale distruzione del borgo medievale preesistente, compresa la chiesa di San Vittore, alcuni insediamenti rurali risalenti al 1300, e la viabilità; del castello restò intatta solo la magnifica torre cilindrica alta 46 metri che ancora oggi ammiriamo. Il complesso architettonico neogotico include anche la piazza, la chiesa di San Vittore e la cascina Albertina.
L’edificio, a pianta quadrangolare le cui facciate sono in mattoni faccia a vista. Sulla facciata principale l’ingresso è preceduto da un ponte levatoio dal quale si accede ad un piccolo portico quadrato con archi. Sul lato destro si eleva la torre rotonda, trecentesca. Su tutte le facciate corre una serie di finestre ad arco, mentre l’ultimo piano si allarga in una serie di sporti sormontati da piccole finestre quadrate. L’angolo destro della parte posteriore si alza in una piccola torre quadrata ad un solo piano, coronata da merlatura ghibellina a coda di rondine.
Nel Dopoguerra la struttura cadde in uno stato di abbandono.
Nel 2000, l’associazione Slow Food, da una felice intuizione di Carlo Petrini con il sostegno di capitali pubblici e privati, acquistò la proprietà ed iniziò un lavoro di ristrutturazione che terminò nel 2004.
Oggetto di recupero funzionale, il complesso denominato l’Agenzia come desiderato da Carlo Alberto, divenne luogo di sperimentazione in campo vitivinicolo, oltre che centro direzionale atto a coordinare le attività della sterminata tenuta.
Il castello resta chiuso al pubblico, mentre l’Agenzia ospita ora la sede dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, primo ateneo al mondo dedicato interamente alla cultura del cibo, la Banca del Vino con oltre 40mila vini di tutta Italia, un albergo ed un ristorante.
Oggi, il Castello di Pollenzo è un esempio di come un sito storico possa essere valorizzato e trasformato in un centro di cultura, formazione e turismo enogastronomico, mantenendo vivo il legame con il passato e proiettandosi verso il futuro.
Banca del Vino: 0172 458418 – info@bancadelvino.it – www.bancadelvino.it
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