RACCONIGI (Cn). Castello Reale.
Castello millenario che da fortezza divenne sede di “Reali Villeggiature” durante il regno Savoia.
L’area del parco è un’oasi di grande interesse naturalistico dove è possibile avvistare le cicogne che nidificano sugli alti comignoli del castello.
Le origine della risalgono all’XI secolo quando Bernardino di Susa riadattò un’antica casaforte, sui resti di un precedente monastero.
Nel 1091, il feudo di Racconigi entrò a far parte dei possedimenti dei marchesi di Saluzzo e successivamente, la struttura venne modificata con una pianta quadrata e cortile interno, destinata a difesa strategica per i territori del marchesato.
L’impianto rimase invariato fino alla metà del XVII secolo, quando Emanuele Filiberto commissionò nel 1676 a Guarino Guarini la prima, completa trasformazione della fortezza in «delizia».
Venne realizzata la facciata settentrionale, rivolta verso il parco, e sfruttato l’ampio spazio interno della corte, in cui ricavò il salone centrale con copertura a pagoda.
Nel 1757 venne adattato secondo il gusto neoclassico con il rifacimento della facciata meridionale con l’aggiunta del protiro con colonne corinzie sormontate da un frontone triangolare dentellato di ispirazione palladiana e l’antistante scalone monumentale.
Gli interventi interni, invece, interessarono il Salone d’Ercole, l’attigua Sala di Diana e l’allestimento delle stanze dell’Appartamento Cinese, decorate con preziose carte da parati in carta di riso.
L’attuale aspetto dell’edificio è in gran parte frutto del rimaneggiamento voluto nel 1832 dall’ultimo principe di Carignano, nonché neo re di Sardegna, Carlo Alberto. assumendo così lo status di «residenza reale», nonché eletta sede delle «Reali Villeggiature».
L’ingegner Ernesto Melano, sviluppò le due grandi maniche laterali del prospetto meridionale, riproponendo il tema della cupola «a pagoda» come copertura delle due torrette angolari.
Gli interni furono riallestiti secondo esigenze dell’epoca, affidando l’opera a Pelagio Palagi, che riarredò i nuovi ambienti mantenendo la coerenza con il gusto neoclassico.
È di questi anni anche il progetto e la costruzione della Margarìa, la cascina in stile neogotico collocata al fondo del parco, nuovamente frutto della collaborazione di Ernesto Melano e Pelagio Palagi, completata dalle serre per la coltivazione di fiori e il riposo invernale delle piante, opera di Carlo Sada risalente agli anni 1844-1848.
Con l’avvento al trono di Vittorio Emanuele III nel luglio del 1900, la residenza tornò ad essere sede delle «reali villeggiature» nei mesi estivi e autunnali. Nel 1901 il castello venne dotato di impianti idrici e di energia elettrica, con un nuovo sistema d’illuminazione lungo tutta la cinta muraria del parco e fu anche installato un ascensore Stigler.
In seguito ai risultati del referendum istituzionale del 2 giugno 1946, il castello venne chiuso ed avocato allo Stato italiano.
Riaperta il 23 maggio 1993 la residenza è in gran parte visitabile e rappresenta una delle residenze sabaude meglio conservate, vantando un’apprezzabile dotazione di arredi, dipinti e suppellettili ed è costantemente sede di eventi ed attività culturali.
All’interno sono stati mantenuti gli ambienti realizzati nel Settecento, altri neoclassici, fino a comprendere sale di gusto déco risalenti alla prima metà del Novecento le decorazioni e gli allestimenti originali conservati nel corso dei secoli.
Tra di essi i più rilevanti sono, in ordine cronologico: il salone d’Ercole, la sala di Diana, l’appartamento cinese, la sala da pranzo, la sala da ricevimento, il gabinetto etrusco, la biblioteca di Carlo Alberto, il gabinetto di Apollo, e la cappella reale, dedicata alla Madonna della Neve. Al secondo piano nobile, invece, trovano luogo gli appartamenti rimodernati nei primi tre decenni del Novecento e comprendenti la camera da letto della regina Elena, il bagno di Umberto II e il salotto della musica di Maria José.
Il castello fa parte del circuito delle “Residenze Sabaude del Piemonte” e dal 1997 è parte del sito seriale residenze sabaude compreso nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Il Parco
Il castello si affaccia a nord verso un imponente parco alla francese di circa 170 ettari, delimitati da un muro di cinta lungo in totale 6 km. Alla fine del Seicento il parco appariva secondo il rigore geometrico conferitogli dall’architetto francese André Le Nôtre, medesimo autore dei giardini della reggia di Versailles.
Circa un secolo dopo, Il completamento del parco in stile romantico, come appare oggi, lo si deve a Carlo Alberto, che nel 1836 affidò i lavori al paesaggista prussiano Xavier Kurten.
Questi si dedicò alla risistemazione del lago, dei viali e dei corsi d’acqua e, con l’aggiunta di ponticelli, colline e nuovi filari d’alberi, ne fece un tipico parco del XIX secolo.
Tra l’Ottocento e il Novecento il parco fu utilizzato prevalentemente come riserva di caccia e tenuta agricola, tanto da riservarne alcune piccole porzioni a coltivazioni di mais e cereali.
Dal secondo conflitto mondiale in avanti si verificò una certa carenza di manutenzione ed un progressivo stato di abbandono.
Dalla riapertura del castello il 24 maggio 1993 in poi, anche il parco è stato oggetto di una serie di attenti interventi di recupero.
Nel 2010 il parco è stato decretato vincitore nel concorso “I parchi più belli di Italia 2010”.
Grazie ad un finanziamento di 2 milioni di euro proveniente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sono stati recentemente completati i lavori di rigenerazione del Parco, le serre e della Margaria che era destinata alla gestione agricola del territorio di pertinenza del castello.
La visita tradizionale è affiancata diversi percorsi tematici con visite guidata sulla vita di corte.
Informazioni utili:
Meraviglie d’estate alla Margaria: arte, storia e natura nel Parco del Castello di Racconigi, è programma di eventi promosso dalle Residenze reali sabaude , e grazie al sostegno della Fondazione CRC.
Per cinque mesi, da sabato 31 maggio a domenica 19 ottobre 2025, la Margaria e le Serre Reali saranno al centro di una nuova stagione di apertura al pubblico come spazio per attività culturali, educative e sociali, con visite guidate, laboratori didattici, spettacoli e attività di benessere per coinvolgere pubblici diversi e farne riscoprire la bellezza.
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