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TORINO. MAU, Museo di arte urbana

MAU Museo d’arte urbana di Torino

Opera "Canto metropolitano di Mercurio Salvatoreo, via Musinè 25 Torino
Opera "Mosche" di Sergio Ragalzi, via Ceres 11d Torino
Opera "City Feeder" di Bowyer Sarah, via Fiano 28 Torino
Opera di Alessandro Rivoir, via Locana 35 Torino
Opera di Pasquale Filannino, via Fiano 13 Torino
Opera "Madonna di Kobane" di Diego Testolin, via Netro 3 Torino
Punto di forza

Il MAU è la spettacolare Galleria d’Arte all’aperto che ha cambiato il volto del quartiere Campidoglio di Torino con oltre 200 opere realizzate da 100 artisti diversi.

Il Borgo Campidoglio è nato nel 1853 come quartiere popolare; questa zona mantiene ancora oggi la sua struttura originale fatta di case basse e strade strette e tortuose. 

Situato nel quartiere il MAU è il primo progetto italiano per creare un insediamento artistico permanente all’aperto all’interno di un grande centro metropolitano; un progetto di didattica diffusa nato dal basso con la gente del quartiere e dall’idea di Edoardo di Mauro, con il contributo di Carlo Giordano, Giovanni Sanna, Giacomo Soffiantino e Antonio Carena.
Le prime 13 opere sono state realizzate tra l’estate del 1995 e quella del 1996, su base totalmente volontaria, mentre nel 2000 il MAU diventa Associazione autonoma.

Dopo 30 anni, i palazzi, le botteghe, i negozi e le saracinesche, le panchine del quartiere si sono trasformate nella tela di 100 artisti, italiani ed internazionali. Oggi il MAU è un meraviglioso museo all’aperto, uno scrigno di curiosità e bellezza dove l’arte vive e respira con il cambiamento della luce del sole. Il percorso è composto da 190 opere e si svolge in 4000 mq. Ciascun murale racconta una storia ed ognuno dei 200 murales merita di essere osservato da vicino. Il MAU è un luogo unico ed affascinante, nato anche grazie al consenso ed al contributo degli abitanti e dei commercianti del quartiere che condividono l’idea che l’arte possa riqualificare un territorio, stimolare dibattiti ed ispirare.

Il simbolo del MAU è il murale che si può osservare in via Musinè 25 lato parete su Corso Svizzera, realizzata da Mercurio Salvatore Lo Grasso, intitolata Canto Metropolitano. L’opera raffigura un fitto tappeto di foglie che lascia intravedere una figura umana, di cui viene celato il viso; questo murale è uno dei primi realizzati nel 1995, simbolo del museo per la sua indubbia qualità. 

Non meno importante è l’opera realizzata da Sergio Ragalzi nel 2002, intitolata Mosche, che esorta l’umanità a stare attenta, perché l’estinzione potrebbe portare ad una supremazia degli insetti. 

Altri murales che portano un messaggio di tipo sociale sono ad esempio quello di Mono Carrasco, dal titolo Un altro mondo possibile, contro il razzismo (via Rocciamelone, fronte numero 16) e quello contro il femminicidio, Madonna di Kobane, realizzato da Diego Testolin sulla parete dell’oratorio della Chiesa di Sant’Alfonso (via Netro 3).

Dal 2014 l’arte del MAU ha valicato i confini della zona in cui è nato ed è arrivata con oltre 60 opere in altre zone della città e della prima cintura di Torino come Falchera, Mirafiori Sud, Vallette, Borgo Vittoria, Vanchiglia, Piazza Emanuele Filiberto, Beinasco, Rivalta, Nichelino.

In tutti questi anni, grazie al prezioso contributo di Angelo Barile, Enzo Bersezio, Alberto Garino, Barbara Bordon, Alessandro Di Mauro e Roberto Mastroianni,  sono state tante le opere murali realizzate, così come le collaborazioni avviate con diversi enti e varie istituzioni della città di Torino. 

Sin dai primi anni il MAU lavora in collaborazione con Oikos. Colore e materia per l’architettura, che fornisce vernici ecosostenibili per la realizzazione delle opere, con un occhio di riguardo anche all’ambiente.

Lo scopo del museo è quello di dipingere un muro per raccontare una storia, per denunciare un’ingiustizia, per dare una voce potente al cambiamento, per rendere più bello un pezzo di città. 

Data compilazione scheda: 1 febbraio 2025
A cura di Elisa Melotto
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