TORINO. Museo nazionale del Risorgimento Italiano
Espone cimeli e opere d’arte risalenti al movimento del XIX secolo per l’unificazione italiana.
All’interno dello storico Palazzo Carignano, opera di Guarino Guarini, riallestito nel 2011, racconta al pubblico il periodo risorgimentale in chiave europea, dalle grandi rivoluzioni del Settecento alle soglie della Prima Guerra Mondiale.
Il percorso museale comprende molti reperti e opere d’arte del periodo risorgimentale e anche la Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino o del Regno di Sardegna e poi del Regno d’Italia; l’unica sede in Europa, tra quelle nate dalle costituzioni del 1848, a essere sopravvissuta integra e diventata monumento nazionale dal 1898.
In questo salone furono approvate le Leggi Siccardi, ricordate da un obelisco torinese, e vide l’annessione dei nuovi territori nel 1860 quando cessò di funzionare come Parlamento Subalpino; infatti il 17 marzo 1861 Vittorio Emanuele II assunse per sé e i suoi discendenti il titolo di Re d’Italia.
Dopo i discorsi di Cavour nel 1860 e 1861, Roma fu eletta capitale del nuovo Regno d’Italia il 27 marzo 1961 e la capitale fu spostata a Firenze nel 1864.
Nel 1860 si decise di costruire una nuova sala del Parlamento del Regno d’Italia, ma lo spostamento della capitale rese inutile il progetto, di cui rimane il grande salone vuoto al primo piano del Museo.
Il Conte di Cavour fu deputato, ministro e poi presidente del Consiglio dei ministri del Regno di Sardegna dal 1852 al 1859 e del regno d’Italia dal 1860 al 1861.
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