TORINO. Piazza Vittorio Veneto
Piazza Vittorio Veneto è la piazza porticata più grande d’Europa.
Inizialmente la piazza fu dedicata al Re Vittorio Emanuele I, ma nel 1919 si scelse di intitolarla alla battaglia di Vittorio Veneto che portò l’Italia alla vittoria nella Prima Guerra Mondiale.
Senza far torto a nessuno, per i torinesi è semplicemente “Piazza Vittorio”.
La piazza fu progettata per dare un proseguimento viario oltre che prospettico all’asse della “Contrada di Po”, la via obliqua, che facente parte del secondo ampliamento del 1663 di Amedeo di Castellamonte, iniziava da piazza Castello e terminava con una “esedra” verso i bastioni difensivi in direzione del Po.
Nell’epoca napoleonica, con la demolizione della porta di Po progettata dall’architetto Guarino Guarini e dei bastioni difensivi, era stata progettata una piazza a ventaglio con portici. Il progetto venne più volte modificato; nel 1817 il re Vittorio Emanuele I avrebbe voluto realizzare una Piazza d’Armi di forma rettangolare trasversale rispetto all’asse di via Po e del ponte.
Durante il regno di Carlo Felice, nel 1825, venne incaricato l’architetto ticinese Giuseppe Frizzi che progettò una piazza longitudinale di quasi 40 mila metri quadri con una lunghezza di 360 metri ed una larghezza di 111 metri, integrando gli elementi stilistici barocchi preesistenti con nuovi fabbricati neoclassici e mantenendo la tipologia di disegno unitario di facciata con portici di via Po.
La piazza visivamente si apre, superando il fiume, verso il maestoso scenario della chiesa in costruzione della Gran Madre di Dio e lo sfondo della collina.
Gli isolati sono caratterizzati da un disegno strutturale rigorosamente definito, le vie trasversali dividono gli edifici in blocchi al cui interno vengono costruiti corpi bassi utilizzati come, laboratori artigiani. rimesse, scuderie.
Negli isolati centrali vengono realizzati due avancorpi simmetrici sormontati da timpani, che appoggiati su grandi colonne doriche formano dei terrazzi. Questo artifizio permette di adattare il piano di imposta dei fabbricati mascherando il forte dislivello verso il fiume e mantenendo le fughe prospettiche dell’intera piazza.
I bombardamenti della Seconda guerra Mondiale colpirono duramente la piazza tra la fine del 1942, e l’estate del 1943.
Giorgio De Chirico, pittore, scultore e principale esponente della corrente artistica Metafisica, nel XX secolo si ispirò alle prospettive rettilinee dei portici di Torino che nelle sue opere compaiono come quinte laterali delle piazze metafisiche.
Piazza Vittorio, grazie alla sua estensione spesso accoglie spettacoli, concerti, manifestazioni ed eventi. Inoltre, è famosa come luogo della movida, per i numerosi locali frequentati, soprattutto nel fine settimana e nei giorni festivi.
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