VERCELLI. Cattedrale di Sant’Eusebio
L’attuale chiesa fu ricostruita nel XVI secolo per volere del cardinale Guido Ferrero sulla preesistente basilica paleocristiana.
Risale al 1581 il ritrovamento del corpo del Santo, ancora oggi conservato in Cattedrale.
Nel 1570 fu abbattuto il coro precedente e fu incaricato l’architetto Pellegrino Tibaldi che fece riedificare il coro, le sacrestie e le prime due cappelle laterali adiacenti. Terminati questi lavori nel 1582, la chiesa si trovò composta da due edifici differenti, separati da un muro. Nel corso del secolo successivo fu edificata la grandiosa cappella del beato Amedeo IX di Savoia.
Il Capitolo della Cattedrale, o Duomo, volle sul principio del XVIII secolo completare la costruzione e l’architetto Benedetto Alfieri predispose grandiosi progetti: la chiesa fu impostata a tre navate e l’ordine della colonne variò da ionico a corinzio.
A partire dalla metà del XX secolo sono stati condotti alcuni interventi di restauro fino a giungere agli importanti lavori avviati nel 2009 e conclusi nel 2012.
La chiesa è stata elevata alla dignità di basilica minore nel 1834 e dichiarata monumento nazionale nel 1940.
Esternamente l’edificio colpisce per l’imponenza della facciata settecentesca di Benedetto Alfieri, sormontata dalle gigantesche statue dei dodici Apostoli e del Redentore (XIX secolo).
Unico elemento superstite dell’antica Cattedrale è l’imponente campanile romanico edificato nel XII secolo: a pianta quadrata, con basamento in antichi conci e lastre di pietra; orizzontalmente è diviso da quattro parti con file di archetti intrecciati e verticalmente in tre zone da semicolonne.
La parte più recente del campanile è caratterizzata da un’ampia cella campanaria contornata da tre arcate a tutto sesto per ogni lato.
La chiesa presenta pianta a croce latina a tre navate divise in cinque campate, coperte da volte a cupola e sostenute da massicci pilastri sovrastati da colonne in finto marmo. Nella zona absidale si eleva la grande cupola del XIX secolo e il pregevole coro ligneo; notevole è il monumentale crocifisso ottoniano del X secolo, alto 3,27 e largo 2,36 m, realizzato in legno ricoperto da una lamina d’argento lavorata a sbalzo sul lato frontale.
La Cattedrale vanta un numero considerevole di cappelle e altari secondari tra i quali la cappella della Madonna detta “dello schiaffo”.
Collocata in un altare barocco realizzato nel 1646 da Francesco Rusca, la statua in marmo che raffigura la Madonna con Bambino presenta una macchia sulla guancia destra e la tradizione popolare l’ha attribuita a uno schiaffo miracolosamente rimasto impresso. La critica a lungo l’ha attribuita a Benedetto Antelami (1150-1230), ma la notevole opera per i suoi influssi d’oltralpe e il linguaggio goticheggiante è oggi datata alla seconda metà del XIII secolo.
Spostati sulla mappa per visualizzare le altre schede.