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MONASTERO BORMIDA (AT). Torre, castello e ponte medievali

Monastero Bormida. Vista aerea del castello e della torre
Monastero Bormida. Il "Castello" , parte posteriore con la loggetta.
Monastero Bormida. Castello e ponte
Monastero Bormida. Il ponte romanico del XIV secolo
Punto di forza

Intorno al 1050 fu edificato un monastero benedettino dedicato a Santa Giulia e la sua torre, ancora oggi visibile, ne era il campanile. Il monastero fu trasformato poi in una residenza fortificata.

La torre è di particolare rilevanza; tuttora in ottime condizioni, ha però rischiato alla fine del XVIII secolo la demolizione perché bisognosa di molti lavori di restauro. Alta 27 metri, a pianta quadrata, presenta su tutti i lati quattro ordini con fregi e archetti pensili, in mattoni i due inferiori e in pietra quelli superiori. All’ultimo piano si aprono due finestre con arco a tutto sesto, nel piano sottostante, a seconda del lato, due o una sola finestra, tutte con arco formato da conci bicolori. La parte sotterranea, recentemente restaurata, conserva i resti di un mulino e del basamento di un torchio.

Negli anni 1394 – 1405 i marchesi Del Carretto sostennero ingenti spese per fortificare il luogo e si pensa che allora sia stata fatta la più profonda trasformazione del monastero in castello.
Oggi l’edificio, dopo ristrutturazioni e ampliamenti nel XVI e XVII secolo, presenta una facciata seicentesca con imponenti lesene barocche e conserva sul retro la loggia rinascimentale a due arcate con colonnina centrale in pietra.
Diventato di proprietà comunale – visitabile in occasione della rassegna Castelli Aperti – presenta all’interno una successione di ampie camere con pavimenti a mosaico e soffitti a vela e a crociera di cui alcuni affrescati a motivi floreali e geometrici o con figure femminili, talvolta mitologiche. Il secondo piano è raggiungibile attraverso due diverse scale: una principale a duplice rampa, che conduce all’appartamento, oggi abitazione privata nella parte meridionale; l’altra, secondaria, che partendo da un angolo del terrazzo del primo piano porta alle torri e al sottotetto del blocco nord. I sotterranei, raggiungi bili da varie entrate direttamente aperte sul cortile interno, sono caratterizzati dalla fusione di elementi architettonici diversi, fra i quali comunque risaltano le pavimentazioni e i soffitti a crociera della fine del XIV secolo.

Attraverso il caratteristico vicolo detto del Droc, a circa 170 m dalla Torre, si raggiunge il ponte romanico sul Bormida risalente al XIV secolo e ancora in uso, che rappresenta una delle più interessanti opere di ingegneria civile medievale della valle, costruito dai monaci benedettini. È una poderosa struttura a schiena d’asino, con quattro campate. Era l’unico ponte transitabile tutto l’anno a partire dalla bassa valle: Acqui ne era sprovvista.

Data compilazione scheda: 19 aprile 2025
A cura di AC
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