TORINO. Palazzo Chiablese
Situato nel cuore di Torino, tra Palazzo Reale e la chiesa di San Lorenzo, si differenzia dalle altre architetture per l’aspetto austero e senza decorazioni ma al suo interno le sale sono arricchiti da dipinti, decorazioni dorate, specchi, arredi e stoffe preziose tali da essere uno tra i più rilevanti esempi del rococò europeo.
Costruito a partire dal XVI secolo, in pieno Rinascimento, divenne nei due secoli successivi dimora di figli e cadetti Savoia; importante la sua posizione strategia all’interno del nucleo del potere politico, dove risiedevano i sovrani e principi di casa Savoia.
Nel 1642 il palazzo fu concesso al cardinale Maurizio di Savoia in occasione delle sue nozze con la nipote Ludovica figlia di Vittorio Amedeo I, gli stessi che avevano ampliato la Villa della Regina come dimora di svago.
Nel XVIII secolo il Regio architetto Benedetto Alfieri progettò la totale risistemazione della residenza destinata da Carlo Emanuele III al figlio Benedetto Maurizio duca del Chiablese.
L’edificio, costituito soltanto da un corpo di fabbrica su piazza San Giovanni affacciante su piazza Reale, venne ampliato sino ad occupare tutto l’isolato con la realizzazione di una nuova facciata verso il Duomo, rimasta incompiuta con i mattoni a vista, ed una strategica ala di collegamento con il Palazzo Reale.
Uno scalone aulico conduce al piano nobile dove si aprono i ricchi ambienti dell’appartamento connotati da una raffinata decorazione che riveste pareti e volte con stucchi dalle forme rococò alla cui realizzazione parteciparono i migliori artisti della corte.
Durante l’occupazione francese, il palazzo divenne dimora del principe Camillo Borghese e di sua moglie Paolina Bonaparte.
Qui, la prima regina d’Italia Margherita di Savoia, nacque nel 1851 e passò la sua giovinezza tra queste mura.
L’edificio fu bombardato, nel corso della seconda guerra mondiale, nelle notti dell’8 dicembre 1942 e del 13 luglio 1943.
Il Palazzo è diventato sede degli uffici della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Soprintendenze del Piemonte. Dopo i restauri avviati alla fine degli anni Novanta del Novecento, ha riaperto al pubblico alcune delle sale più significative e ricche di arredi.
Palazzo Chiablese, come tutte le residenze sabaude, è tutelato dall’Unesco che lo ha iscritto fra i beni considerati “Patrimonio dell’Umanità”.
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