TORINO. Piazza Savoia ed il suo obelisco
E’ una piazza barocca alla “francese”, elegantissima, situata nel borfo occidentale del quadrilatero romano.
Il monumento ricorda un episodio della storia del Risorgimento.
Gli obelischi erano monumenti dell’antico Egitto, ma anche in tempi successivi ne vennero costruiti per celebrare eventi storici.
Dedicata all’omonima regione francese della Savoia, è una piazza barocca alla “francese”, elegantissima, situata nel borgo occidentale del quadrilatero romano. Quadrato perfetto con palazzi nobiliari ai lati della piazza firmati dai maggiori architetti dell’epoca e con al centro un obelisco dell’Ottocento.
Piazza Savoia è situata tra via della Consolata e via Corte d’Appello, che prosegue oltre la piazza con il nome di via del Carmine, e termina con i due isolati juvarriani destinati ai Quartieri Militari.
La piazza, ai tempi della Torino romana, era adiacente al fondo del Decumano Maximo, l’attuale via Garibaldi. Nel III secolo, faceva parte della prima cinta romana di Augusta Taurinorum. Dal IV sec. diventò Segusina o Susina, affacciata verso la strada per la Val di Susa.
Successivamente, viene denominata piazza Paesana, in onore del maestoso palazzo Saluzzo Paesana che si affaccia sul lato sud-ovest.
Durante l’occupazione francese diventò place Paysane e poi place de France. Infine, si chiamerà piazza Savoia in onore della regione d’oltralpe, da cui proveniva la casa regnante, diventando piazza centrale del nuovo ampliamento occidentale della città, disegnato da Filippo Juvarra, e punto nodale in cui avviene la congiunzione della città vecchia con la nuova espansione.
Di forma quadrata, la piazza è circondata da palazzi importanti: i principali sono il palazzo Martini di Cigala di Juvarra e l’imponente palazzo Paesana di Saluzzo, su progetto del Plantery, che occupa un intero isolato. Sul lato est della piazza si trovano il palazzo Barolo, già presente da fine Seicento (progetto di Baroncelli).
L’obelisco celebrò le “Leggi Siccardi” del 1850 che prevedevano l’abolizione del tribunale ecclesiastico e l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e fu posto il 23 novembre 1853 al centro di Piazza Savoia.
Il conte Giuseppe Siccardi (1802-1857), che aveva sostenuto energicamente il principio per cui la legge è uguale per tutti, nel 1850 mise fine all’elusione da parte del clero dell’articolo 24 dello Statuto sull’uguaglianza dei cittadini: l’abolizione del tributo del tribunale ecclesiastico e il diritto d’asilo per chiese e conventi. Anche il conte di Cavour contribuì alla promulgazione di queste leggi.
Una sottoscrizione per realizzare un ricordo di queste leggi fu talmente elevata da indurre a chiedere allo scultore Luigi Quarenghi di Casalmaggiore un monumento e posizionarlo dove si teneva a quel tempo il “mercà dle patè” (come le altre piazze di Porta Savoia, anche piazza Savoia ospitava un mercato: quello della legna e della paglia al minuto, ma era detta anche “mercà dle patè”, perché saltuariamente si teneva il mercato dei rigattieri e ferravecchi).
Fonte:
Daniela Schembri Volpe, Storia e segreti delle piazze di Torino, Edizioni del Capricorno.
Vedi allegata nota aggiuntiva: Obelisco piazza Savoia
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