VERRONE (BI). Castello dei Vialardi
II castello di Verrone è legato alla famiglia dei Vialardi, documentati in quest’area dal XII secolo. Nel XI-XII secolo vi erano già delle strutture fortificate, probabilmente un castello-recinto, poi ampliato con il dongione e le torri angolari risalenti al XIV secolo. Altri interventi furono eseguiti nel XV e nel XVII-XVIII secolo, modificando radicalmente il complesso e avvicinandolo alla struttura attuale.
Il dongione è un torrione quadrato che costituisce la parte superstite più antica attorno al quale i Vialardi, a varie riprese, svilupparono il castello nel suo complesso. Vi sono evidenti tracce di sopraelevazione di un corpo di fabbrica preesistente probabilmente avvenuta nel XV secolo, perché è munito superiormente di ampie caditoie tipicamente quattrocentesche. Il dongione, localmente detto Bicocca, è a paramenti di mattoni con qualche corso binato di pietre e la sua parte apicale, unico esempio nel Biellese, è a forma di tronco di piramide esternamente, ma a cupola all’interno.
La “Rocchetta” si trova sul lato ovest del complesso e fu edificata per aggiornare militarmente il Castello e per provvedere a una più degna e sicura dimora alla importante famiglia dei Vialardi. Risale al XV secolo ed è munita di una fila di caditoie su beccatelli, organizzate su un triplice ordine di mensole in pietra.
La costruzione è appoggiata ad una torre a pianta circolare, realizzata in mattoni, sulla quale sono chiaramente leggibili tre fasi di intervento: una parte più antica che giunge fino all’altezza delle caditoie e termina con merli guelfi, i quali appaiono murati per effetto della successiva sopraelevazione della torre, fino all’altezza del tetto della Rocchetta. Su questa seconda parte della torre fu aggiunto, in epoca relativamente tarda, un ulteriore coronamento a pianta ottagonale, con un’ampia apertura su ogni lato, ricoperta da un tetto. A differenza delle due precedenti, quest’ultima parte della torre è intonacata e reca la data del 1698, che dovrebbe riferirsi all’anno della sua costruzione.
Mentre gli affacci esterni conservano una complessa ma marcata connotazione architettonica, gli affacci interni del castello sulla corte hanno perso il loro significato originario, cedendo certamente sotto l’impatto dei numerosi e variegati interventi successivi.
Il castello conserva al suo interno LA CAPPELLA GENTILIZIA intitolata ai Santi Simone e Giuda, di origine romanica, documentata sin dal 1298, infatti le parti più antiche, (abside e parte del muro nord) risalgono alla fine del XII secolo. Originariamente era a due navate, ridotte a una dopo il XVI secolo. Sotto l’intonaco affrescato barocco, nel corso di recenti restauri, sono affiorati affreschi quattrocenteschi con figure di santi: Quirino, Emiliano, beato Giovanni Avogadro, Nicola da Tolentino, altri santi Vescovi e una Messa di san Gregorio. Gli affreschi sono attribuiti a un pittore di area novarese, che ha lasciato varie testimonianze anche nel biellese, detto il “Maestro del Cristo della Domenica”.
Il castello è adibito in parte a sede comunale e in parte a residenza privata. La Cappella dei Santi Simone e Giuda è di proprietà privata. Info Comune tel. 015 5821032
All’interno del castello dal 2015 è stato allestito il Falseum, museo del falso e dell’inganno, vedi scheda.
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