TORINO. Galleria Sabauda.

Fin dai primi anni del suo regno Carlo Alberto mette in atto una politica culturale volta a valorizzare le collezioni di proprietà della famiglia e nello stesso tempo a permettere ai sudditi di godere di tali collezioni.
Il 2 ottobre 1832, giorno del suo compleanno, presentava a Palazzo Madama l’esposizione di dipinti raccolti nei secoli dai suoi antenati, cui si era aggiunta, con Carlo Felice, la collezione della famiglia genovese dei Durazzo.
Il nuovo museo così costituito, denominato “Regia Galleria” e posto sotto la direzione di Roberto d’Azeglio, esponeva capolavori di maestri come Guido Reni, Francesco Albani, Paolo Veronese e preziosi dipinti fiamminghi come quelli di Rubens, Rembrandt, Van Dick, Memling e Van Eyck oltre alla collezione del principe Eugenio di Savoia Soissons.
Nel 1864 i Falletti di Barolo lasciavano per testamento alla Regia Pinacoteca 45 opere di arte antica.
Nel 1865 l’esposizione veniva allestita nel palazzo dei Nobili in via Accademia delle Scienze, dopo che, nel 1860, la collezione era stata donata da Vittorio Emanuele II allo Stato, ponendola alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione.

Nel 2014 veniva inaugurata la sede attuale, nella rinnovata “Manica Nuova” del palazzo, costruita all’inizio del ‘900 da Emilio Stramucci, che nel secolo scorso ospitava uffici pubblici.
Negli anni la collezione si è arricchita di nuove acquisizioni, per merito anche del lavoro delle Soprintendenze.

Oggi la Galleria Sabauda fa parte del complesso sistema dei Musei Reali ed il suo percorso espositivo spazia dal medioevo al ‘900, grazie anche alla presenza della collezione dell’imprenditore Riccardo Gualino ed alla recente donazione di 132 ceramiche Lenci di proprietà della famiglia Ferrero.

Bibliografia:
– AA.VV.: LA GALLERIA SABAUDA DI TORINO. Dal Collegio dei Nobili alla Manica Nuova di Palazzo Reale. Compagnia di San Paolo. Umberto Allemandi 2012.
A- A.VV. IL POLO REALE DI TORINO. L’idea, il progetto, i lavori (2005-2014). Silvana Editoriale 2014.