TORINO. La Biblioteca Reale
La Biblioteca Reale fu istituita da Carlo Alberto per raccogliere quanto rimasto del patrimonio librario dei Savoia.
La Biblioteca Reale fu istituita da Carlo Alberto per raccogliere quanto rimasto del patrimonio librario dei Savoia, già impoverito dalla donazione fatta da Vittorio Amedeo II all’Università e poi dalle spoliazioni del periodo napoleonico.
Nel 1837 il re autorizzò la sistemazione dell’ala del Palazzo Reale sotto la Galleria del Beaumont, affidandone l’allestimento a Pelagio Palagi che disegnò anche gli arredi, oltre la decorazione pittorica del soffitto con la rappresentazione delle Lettere e delle Arti.
Fu il bibliotecario Domenico Promis che segnalò al re la collezione di Giovanni Volpato comprendente il nucleo di 13 disegni di Leonardo da Vinci, fra cui il famoso Autoritratto, oltre a 3000 disegni di maestri italiani e stranieri fra cui Michelangelo, Raffaello, Rembrandt, Poussin e Tiepolo per citarne solo alcuni.
Nel 1840 la Biblioteca aveva già raggiunto i 3000 volumi ma non ha smesso di arricchirsi nel tempo anche dopo il trasferimento della capitale, con le acquisizioni di interi archivi privati ed acquisti sul mercato antiquario.
Oggi il patrimonio consiste in circa 200.000 volumi, 4500 manoscritti, 3055 disegni, 187 incunaboli, 5019 cinquecentine, 1500 pergamene, 1112 periodici, 400 album fotografici oltre a carte geografiche, incisioni e stampe.
Gli spazi della Biblioteca, aperti al pubblico già per volontà di Carlo Alberto, sono stati ampliati dal 1998 con la realizzazione della Sala Leonardo.
Dal 2012 ha ulteriormente aumentato la capacità espositiva utilizzando gli spazi dello Scalone Alfieriano, che collega con l’Armeria Reale, dove sono esposte le lapidi paleocristiane, ed è stata aperta la Sala Leonardo 2 di fronte alla precedente.
Indirizzo: piazza Castello, 191 – Torino
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