TORINO. Piazza Carlo Felice, Stazione Porta Nuova e Giardino Sambuy
Piazza Carlo Felice è una delle piazze più scenografiche di Torino, situata all’inizio di via Roma, tra la stazione di Porta Nuova e via Lagrange.
È un autentico salotto urbano ottocentesco, incorniciato da edifici eleganti e alberghi storici, animata dalla presenza del celebre Giardino Sambuy.
Il primo benvenuto che mescola arte, storia e armonia urbanistica che Torino dà ai visitatori in arrivo dalla stazione.
La piazza prende il nome da Carlo Felice di Savoia, re di Sardegna dal 1821 al 1831.
Nel 1802, il governo di occupazione napoleonico iniziò la demolizione della cinta muraria della città, con l’obiettivo di realizzare grandi viali alberati, migliorando così sia l’estetica sia la viabilità urbana. Oltre alle mura ed ai bastioni che affiancavano la Contrada Nova, fu abbattuta anche la monumentale Porta Nuova inaugurata nel 1620, per accogliere il duca Vittorio Amedeo I e la consorte Cristina di Francia, giunti a Torino dopo il loro matrimonio a Parigi.
Nel 1822, per dare respiro e magnificenza alla piazza e come parte del progetto di trasformazione urbanistica borghese della città, l’architetto Lorenzo Lombardi progettò il primo “Largo del Re”. L’aspetto attuale della piazza si deve però al torinese Carlo Promis, che nel 1851 realizzò un ampio porticato lungo il perimetro affiancato da due piazzette laterali: piazzetta Lagrange e piazzetta Paleocapa.
Nel 1860, l’ingegnere biellese Alessandro Mazzucchetti progettò la stazione ferroviaria di Porta Nuova, la cui facciata fu realizzata insieme all’architetto Carlo Ceppi. La stazione venne completata nel 1868, dotata anche di portici a completamento di quelli che già circondavano la piazza.
All’interno della stazione si nasconde la preziosa Sala Gonin, una sala d’aspetto di prima classe creata per accogliere la famiglia reale. Fu progettata da Mazzucchetti e affrescata da Francesco Gonin con trompe-l’œil per oltre 75 mq. La sala è visitabile solo durante le Giornate FAI di Primavera.
Nel 1861, il paesaggista francese Jean Pierre Barillet Deschamps realizzò, al centro della piazza, un raffinato giardino all’inglese recintato, ricco di alberi, aiuole, fontane, statue e piante rare. Denominato originariamente “il giardino del re”, divenne un luogo di sosta e ristoro per i viaggiatori in transito.
Nel 1926, il giardino fu intitolato a Ernesto Balbo Bertone di Sambuy, senatore del Regno d’Italia e sindaco di Torino dal 1883 al 1886.
Oggi Piazza Carlo Felice rappresenta un perfetto connubio tra eleganza urbana, architettura storica e verde cittadino. È uno snodo vitale del centro di Torino ed un’area ricca di fascino, storia e vivibilità.
Fonte: Daniela Schembri Volpe, “Storia e segreti delle piazze di Torino”.
Dopo lunghe discussioni, lavori complessi, prove, dibattiti ed esperimenti, il 1° gennaio 1872, Torino diventa la prima città italiana a dotarsi di una linea di tram a cavalli su rotaia. Un rettilineo di 3.430 metri, che collegava la centralissima Piazza Castello con la barriera di Nizza, l’attuale piazza Carducci.
Nel 1898, la piazza fu teatro di grandi manifestazioni operaie, represse dall’esercito durante i moti popolari che coinvolsero tutta l’Italia.
Il giardino Sambuy ospitava un tempo un chiosco musicale, noto come la Rotonda, poi demolito nel corso del Novecento. A pochi metri dalla piazza ancora oggi, sotto il giardino, esiste un rifugio antiaereo risalente alla Seconda Guerra Mondiale, visitabile durante le aperture straordinarie.
Nel giardino vi sono varie statue, tra cui quella allo scrittore ligure Edmondo De Amicis, autore del libro “Cuore”, dello scultore torinese E. Rubino. Ai lati del monumento vi sono gli ammonimenti che lo scrittore pronunciò alle scolaresche torinesi in qualità di consigliere comunale.
Piazza Carlo Felice è anche sede di diverse attività storiche, come l’Hotel Roma dove il 27 agosto 1950, precisamente nella stanza 346, il poeta e scrittore cuneese Cesare Pavese si tolse la vita.
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