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VENARIA REALE (TO). Castello della Mandria o Borgo Castello

Punto di forza

Facente parte delle 16 Residenze Reali Sabaude iscritte dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, il Castello della Mandria fu residenza prediletta del primo Re d’Italia e della Bela Rosin moglie morganatica di Vittorio Emanuele II.

La storia del Borgo Castello risale alla fine del XVII secolo, quando si avviò la riorganizzazione dei territori circostanti la Reggia di Venaria Reale. Nel 1693, in quella che oggi è l’area del castello, si costruì una struttura destinata all’allevamento di cavalli di razza, conosciuta come Mandria Vecchia. Pochi anni dopo, il duca di Savoia Vittorio Amedeo II incaricò l’architetto di corte Michelangelo Garove di realizzare un palazzo destinato non solo all’allevamento equino, ma anche ad attività di svago.

Il progetto prevedeva due padiglioni collegati da una manica di collegamento. Ma successivamente si optò per una pianta quadrata per il castello. Dopo la morte dell’architetto di corte nel 1713, i lavori passarono al suo successore, Filippo Juvarra, che nel 1721 progettò un ampliamento della struttura creando un secondo cortile.

Per la sua lontananza dai luoghi di corte venne scelto da Re Vittorio Emanuele II come sua residenza e coronare il suo sogno di amore con Rosa Vercellana (detta la Bela Rosin), nominata contessa di Mirafiori e Fontanafredda, alla quale fu destinato il castello. Tale residenza, che non apparteneva alla Corona ma al patrimonio privato del re, fu acquistata per 200mila lire. Il muro di cinta alto 3 metri e lungo circa 30 chilometri delimitava l’area destinata alle attività venatorie e proteggeva il sovrano dagli sguardi indiscreti.

Gli Appartamenti Reali, perfettamente arredati e conservati, sono costituiti da 20 ambienti di carattere intimo e familiare, che rivelano le scelte e il gusto del sovrano. Alla realtà storica si aggiunge ora l’importanza ed il valore del patrimonio naturalistico del parco, con percorsi escursionistici fra alberi centenari e piccole perle architettoniche.

L’atmosfera è unica e speciale grazie alla ricchezza degli arredi e delle opere d’arte in essi conservati che evocano il gusto del committente. Il susseguirsi di salotti, camere da letto e sale di rappresentanza permettono, ancora oggi, di scoprire il carattere più “borghese” della coppia.

Dopo la morte di Vittorio Emanuele II nel 1878, la tenuta passò al figlio Umberto I, che decise di venderla alla famiglia dei marchesi Medici del Vascello. Questi tentarono di avviare un’azienda agricola nella tenuta, ma il terreno del Parco della Mandria non era adatto per la coltivazione. Successivamente, si dedicarono all’allevamento, che si rivelò un successo, portando all’aumento della popolazione locale ed alla creazione di una vera e propria comunità.

Nel secondo dopoguerra, i marchesi vendettero parte della tenuta. Alcuni lotti di terreno furono acquistati dalla FIAT per la costruzione di una pista di collaudo, mentre altri furono destinati a campi da golf e ad un esclusivo centro residenziale.
Nel 1976, la Regione Piemonte acquistò il Castello e oltre 1300 ettari di parco, istituendo il Parco Regionale La Mandria, ora godibile con vari percorsi escursionistici.

Eventi caratteristici

Recentemente gli Appartamenti Reali sono passati in gestione al Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.

L’esposizione si è arricchita con la nuova Galleria delle Carrozze, che presenta al pubblico 9 carrozze storiche.
Gli Appartamenti Reali del Castello de La Mandria sono visitabili anche in autonomia grazie a supporti di visita diversi per ogni età.

Info:
prenotazioni@lavenariareale.it

Data compilazione scheda: 26 luglio 2025
A cura di FSM
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